Quale futuro per il credito globale?

Simone Rosti notizia
Simone Rosti. Foto concessa (Vanguard)

Contributo a cura di Simone Rosti, Responsabile di Vanguard per l’Italia. Contenuto sponsorizzato.

In un’ottica di medio termine ci aspettiamo che il settore del credito globale beneficerà della solidità dei fondamentali dell’economia. Via via che le restrizioni imposte dai lockdown verranno allentate e la vita tornerà gradatamente alla normalità, la crescita costante degli utili in ogni parte del mondo dovrebbe contribuire a risanare i bilanci delle società dei settori più colpiti e a rallentare il ritmo delle revisioni al ribasso dei rating del credito.

Anche le condizioni tecniche per il credito globale dovrebbero rimanere positive. Si prevede intanto un crollo dell’offerta rispetto ai massimi del 2020 man mano che le aziende torneranno a livelli di finanziamento più normali, è probabile però che la domanda degli investitori alla ricerca di reddito resti sostenuta, poiché i rendimenti degli investimenti tradizionali, come titoli di stato, depositi bancari e fondi del mercato monetario restano a livelli storicamente bassi. Dovremmo anche ricordare che la significativa domanda strutturale derivante dall’ampliamento dei programmi di acquisto titoli delle banche centrali continuerà ad essere un’importante rete di sicurezza per i mercati del credito investment grade.

Per il momento, i mercati dei capitali restano completamente aperti agli emittenti di titoli investment grade, e le aziende continuano a detenere un’elevata liquidità come misura protettiva in caso di ritardo nella ripresa. Tuttavia, se dovesse presentarsi un qualsiasi ostacolo, ad esempio difficoltà nella fornitura dei vaccini, i settori maggiormente sensibili al distanziamento sociale potrebbero risentirne decisamente. Nell’ipotesi peggiore questa situazione potrebbe propagarsi rapidamente anche all'economia allargata, evocando lo spettro di un’ulteriore recessione.

Non c’è molto margine d'errore

La sfida più importante che si trovano a dover affrontare gli investitori è che attualmente le valutazioni sul mercato del credito globale sembrano essere ottimisticamente elevate, il che lascia poco margine d’errore, soprattutto quando gli spread torneranno ai livelli pre-pandemia.

Gli spread del credito si sono ristretti a partire dalla volatilità di marzo 2020


Fonte: Bloomberg - Bloomberg Barclays Global Aggregate Credit Index - spread adeguato alle opzioni (%). Dati dal 18 gennaio 2016 al 15 gennaio 2021.

In passato, con le valutazioni a questi livelli, il mercato del credito ha avuto difficoltà a generare performance soddisfacenti. Spesso i rendimenti sono stati bassi, se non addirittura negativi. In altre parole, sono situazioni di mercato in cui non si possono produrre rendimenti in modo affidabile tramite opzioni call che seguono ampiamente la tendenza del mercato, ovvero puntano sul beta.

In questa fase del ciclo gli investitori sono spesso tentati di rivolgersi a settori del mercato in grado di offrire una soluzione di più breve periodo per spuntare rendimenti più elevati. Ma quando interviene la correzione, questi settori possono essere più vulnerabili alle perdite rispetto ai settori con un beta minore.

Nonostante le elevate valutazioni, il settore continua a offrire preziosi vantaggi secondari, sia come bacino di interessanti rendimenti totali potenziali, sia come ammortizzatore di bassa volatilità nei confronti delle perdite del mercato azionario.

Durante la ripresa economica non uniforme che prevediamo, poter sfruttare le capacità di ricerca dei fondamentali può risultare utile per individuare opportunità nel credito, dove i rendimenti adeguati al rischio risultano più interessanti.