Slowdown d'estate

Marco Mossetti, notizia (Credit Suisse AM)
Marco Mossetti, immagine concesssa (Credit Suisse AM)

Contributo a cura di Marco Mossetti, senior portfolio manager di Credit Suisse Asset Management. Contenuto sponsorizzato.

L’andamento dei mercati finanziari nei primi mesi dell’anno è stato condizionato positivamente da un buon mix di crescita e inflazione ovvero un’economia mondiale sorprendentemente forte in un regime d’inflazione alta, ma finalmente in discesa. Le sorprese cicliche positive sono servite a contenere le preoccupazioni sugli utili aziendali e l’inflazione in calo ha contribuito a tenere sotto controllo i tassi d’interesse a beneficio delle valutazioni di mercato. Il risultato è stato un rimbalzo dei mercati finanziari concentrato soprattutto del comparto azionario che ha recuperato in parte le perdite registrate nel 2022. Neanche la recente crisi delle banche regionali americane ha scalfito l’ottimismo: l’intervento deciso delle autorità monetarie ha bloccato sul nascere il rischio di contagio e le difficoltà sperimentate dal sistema bancario hanno contribuito a spingere la Fed su posizioni più accomodanti.

In effetti la Federal Reserve ha di fatto completato la fase di rialzo dei tassi e le altre Banche Centrali sono molto vicine ad una pausa, non solo per l’inflazione in moderazione, ma anche per le difficoltà nel quantificare l’impatto economico della stretta sul credito bancario dovuta ai recenti scossoni nel mondo bancario. Il circolo virtuoso che si è creato nella prima parte dell’anno sfortunatamente comincia a mostrare segnali di scricchiolio: in Europa l’impulso positivo sulla crescita indotto dalla riduzione del costo dell’energia in Europa sembra ormai in esaurimento, in Cina le buone notizie sulla crescita sembrano concentrate sul settore domestico dei servizi con impatto limitato sul resto del mondo e infine la stretta sul credito bancario, che continua ad intensificarsi soprattutto negli USA, rappresenta un importante fattore di rischio al ribasso.

Alcuni indicatori mostrano come il sistema bancario americano, colpito dalla fuga dei depositi verso fondi monetari, stia reagendo alla crisi con un inasprimento degli standard di concessione dei prestiti che inevitabilmente porterà ad una riduzione della disponibilità di credito alle imprese. In Europa e negli Stati Uniti le indagini condotte nel primo trimestre presso i principali istituti bancari mostrano già un significativo rallentamento del credito che, con un certo ritardo, ha prodotto in passato una contrazione della crescita del settore industriale globale.

Per questi motivi, andando verso l’estate, prevediamo un rallentamento della crescita soprattutto nei dati di produzione industriale che ripoterà l’attenzione sul rischio recessione. Fortunatamente questo processo si accompagnerà però ad una riduzione delle pressioni inflazionistiche e un atteggiamento più accomodante da parte delle banche centrali.


Lo slancio della produzione industriale globale raggiungerà il picco a maggio.

Momentum= crescita annualizzata di 3m/3m. La linea tratteggiata è la previsione

Esclusivamente per clienti professionali. Questa è una comunicazione di marketing. Né i dati storici, né i dati futuri sulla performance e gli scenari dei mercati finanziari non costituiscono un indicatore affidabile per i redditi attuali o futuri.