Tassi Driver: il futuro prossimo è nelle mani della BCE?

Armando_Carcaterra_Anima_SGR
Inviata dall'entità

Tutto rinviato all’appello di dicembre. Per comprendere l’intonazione dei mercati finanziari per i primi mesi del 2016 si dovrà avere ancora un po’ di pazienza e attendere i prossimi appuntamenti periodici di BCE e Fed, rispettivamente fissati per il 3 e il 16 dicembre. In particolare, gli investitori si domandano se l’esito di questi due meeting confermerà la divergenza che contraddistingue ormai da oltre un anno le politiche monetarie delle principali banche centrali del mondo: in Europa misure sempre più accomodanti sotto la guida del Presidente Mario Draghi e in America la politica portata avanti da Janet Yellen, che da tempo si preannuncia più restrittiva. Da un lato c’è la Banca centrale europea che, per combattere il binomio “bassa inflazione e bassa crescita” - nell’Area Euro l’inflazione è ferma intorno allo 0 quando l’obiettivo resta quello del 2% - si è resa disponibile a rendere, a partire appunto da dicembre, la sua politica monetaria ulteriormente espansiva. Anzi ha addirittura aperto all’ipotesi di un “Quantitative easing 2”, senza escludere un nuovo ritocco al ribasso al tasso sui depositi. Tuttavia, al momento, non ha ancora indicato con precisione le modalità con cui intende intervenire, ovvero se si tratterà di un ulteriore taglio dei tassi, dell’implementazione di nuovi strumenti o di un incremento del piano di acquisti stabilito.

Questo è un articolo riservato agli utenti FundsPeople. Se sei già registrato, accedi tramite il pulsante Login. Se non hai ancora un account, ti invitiamo a registrarti per scoprire tutti i contenuti che FundsPeople ha da offrire.