Quali sono le opportunità di investimento all'interno del settore delle infrastrutture energetiche, vista l'attuale crisi in Europa? La risposta di Tom Levering e Tim Casaletto di Wellington Management. Contenuto sponsorizzato.
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CONTRIBUTO a cura di Tom Levering, gestore del Wellington Enduring Assets Fund e Tim Casaletto, Global Industry Analyst di Wellington Management. Contenuto sponsorizzato.
L'attuale crisi energetica in Europa ha comportato un boom nella domanda per le infrastrutture energetiche che, a nostro avviso, hanno il potenziale di apportare considerevoli vantaggi al settore delle utility europee. Dove trovano riscontro le nostre previsioni positive per il settore e quali sono le opportunità di investimento?
Cosa si nasconde dietro alla crisi?
L'attuale crisi energetica è composta da due componenti: una crisi di disponibilità energetica e una crisi di accessibilità economica.
Crisi di disponibilità energetica: A febbraio, prima dell'invasione dell'Ucraina, la Russia soddisfava circa il 40% del fabbisogno europeo di gas naturale. Oggi questo numero è vicino allo zero. In un contesto caratterizzato da un calo della produzione di energia idroelettrica dovuto alla siccità e da problemi di manutenzione delle centrali nucleari francesi, l'Europa si trova ora a dover affrontare una grave carenza di gas naturale e di elettricità. La ricerca di fonti energetiche alternative è diventata fondamentale e comprende opzioni quali l'importazione di una maggiore quantità di gas naturale liquefatto (GNL), l'aumento della produzione interna di gas, il prolungamento della vita utile delle centrali nucleari, il maggiore utilizzo delle centrali a carbone e la costruzione di un maggior numero di impianti per la produzione di energia rinnovabile. Se da una parte alcune di queste potenziali soluzioni, come il prolungamento del nucleare e la combustione del carbone, sono più immediate, dall’altra le soluzioni a più lungo termine, come l'incremento nell'uso di energie rinnovabili e l'implementazione di nuove infrastrutture per il GNL, possono richiedere diversi anni.
A nostro avviso, le scorte di gas naturale in Europa basteranno a soddisfare il fabbisogno di quest’inverno, ammesso che non si verifichino condizioni climatiche eccezionalmente rigide. Tuttavia, è probabile che le scorte saranno piuttosto scarse entro l'inverno 2023/2024 (Figura 1).
Crisi di accessibilità economica: Il prezzo del gas naturale in Europa è salito alle stelle nell'ultimo anno a causa della carenza di offerta e della domanda relativamente anelastica, il che ha provocato aumenti massicci delle bollette di gas ed elettricità in tutta Europa. Di conseguenza, i consumatori di energia in tutta Europa si trovano ad affrontare un ingente aumento del costo delle bollette, nonostante l'ammortizzazione offerta dai vari pacchetti di sostegno nazionali e dalle proposte dell'Unione Europea (UE) di fissare dei tetti ai prezzi dell'energia e di applicare tasse sugli extra-profitti al settore del petrolio e del gas.
La soluzione delle energie rinnovabili per l’Europa
Riteniamo che investire in maniera considerevole nelle infrastrutture energetiche interne sia fondamentale per risolvere la crisi energetica in Europa. Prevediamo la costruzione di nuovi parchi eolici e solari e di un maggior numero di reti elettriche per collegare le fonti rinnovabili alla rete, la costruzione di un maggior numero di terminali di importazione di GNL e di reti di gas naturale per gestire l'aumento di GNL e lo sviluppo di maggiori interconnessioni di elettricità e gas in tutta la regione. Questa transizione verso una maggiore autosufficienza è sostenuta anche da ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione, in particolare dal programma REPowerEU, che prevede un aumento del 150% della capacità di produzione di energia rinnovabile in Europa da qui al 2030.
Cosa emerge dal confronto tra la situazione in Europa e nel resto del mondo?
La crisi energetica europea ha evidenziato il vantaggio relativo degli Stati Uniti in termini di approvvigionamento energetico. Mentre l'Europa dipende fortemente dall'energia importata, gli Stati Uniti sono ampiamente autosufficienti, quindi l'aumento dei prezzi del gas naturale negli USA è stato molto meno accentuato che in Europa e in Asia (Figura 2). Al 30 settembre, i prezzi del gas naturale europeo erano ben sette volte superiori a quelli del gas naturale statunitense.
Figura 2: Prezzi dei contratti future front-month del gas naturale su base mobile in Europa, Stati Uniti e Asia
Tuttavia, anche negli Stati Uniti, proprio come in Europa, la necessità di decarbonizzare la produzione di energia sta determinando ingenti investimenti nelle energie rinnovabili e nella rete elettrica del Paese, e la legge statunitense sulla riduzione dell'inflazione si sta dimostrando un importante elemento catalizzatore.
Sebbene i prezzi spot del GNL in Asia abbiano seguito l'aumento dei prezzi del GNL in Europa, l'Asia si trova in una posizione decisamente migliore rispetto al vecchio continente, in quanto i contratti a lungo termine legati al petrolio che interessano questa regione implicano attualmente prezzi molto inferiori a quelli registrati in Europa. Inoltre, il rallentamento nell'economia cinese ha contribuito a compensare eventuali carenze di offerta.
Cogliere le opportunità di investimento
A nostro avviso, questa transizione verso un quadro energetico più affidabile e rinnovabile crea una serie di opportunità di investimento potenzialmente interessanti all'interno del settore globale dei servizi di pubblica utilità.
Tuttavia, in questo contesto, la selezione dei titoli e la diversificazione geografica sono, ancora più essenziali per creare un portafoglio equilibrato: ad esempio, combinando l'esposizione a opportunità selezionate in Europa con allocazioni più stabili nelle utility statunitensi. Crediamo inoltre che sia importante concentrarsi sulle società che presentano un significativo potenziale di crescita nei settori delle energie rinnovabili e delle reti elettriche, e per le quali ci sono ridotte probabilità di interventi normativi negativi. Per contro, riteniamo che gli investitori dovrebbero evitare imprese con valutazioni che potrebbero essere influenzate da futuri interventi normativi negativi.
Siamo convinti che la crisi energetica europea abbia messo in luce l'impellente necessità di migliorare e potenziare in modo rilevante le infrastrutture energetiche nazionali. Tali cambiamenti non potranno essere messi in pratica da un giorno all'altro, e questo, a nostro avviso, crea un probabile lungo percorso di crescita a vantaggio degli investitori che sapranno pazientare.
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