Oro, prosegue il rally e l'interesse degli investitori

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Jingming Pan (Unsplash)

Il rally dell'oro continua. E questo potrebbe apparire, almeno in parte, controintuitivo. "Da una parte, i dati in pubblicazione hanno mostrato una debolezza dell'attività manifatturiera USA e richieste di disoccupazione più alte del previsto, che hanno rafforzato le prospettive di una Fed dovish; come noto, la prospettiva di una riduzione dei costi di finanziamento dovrebbe rendere più interessanti gli asset non remunerativi come l'oro e l'argento", dice. Morgane Delle Donne, head of Investment Strategy Europa di Global X. D’altra parte, secondo l'esperta, l’outlook in questo senso è cambiato rapidamente, con le aspettative del mercato per i tagli dei tassi scese da 91 a 85 punti base per quest'anno, mentre la probabilità stimata dal mercato di un primo taglio a giugno è passata dal 68% di venerdì scorso al 60% di oggi. 

"Di conseguenza, la tempistica di questo rally, in un momento di crescente incertezza sul futuro percorso dei tassi e di rafforzamento del dollaro, suggerisce che questo sia guidato da fattori diversi dalle sole aspettative sui tassi di interesse. Se si dimostrerà persistente, questo trend del metallo prezioso potrebbe segnalare un cambiamento degli investitori verso un sentiment risk-off, poiché coincide anche con un calo del rendimento del Tesoro a 10 anni dalla fine del mese scorso", prosegue.

I fattori che contribuiscono al rally

L'oro continuerà a consolidarsi e a essere scambiato a circa 1.950 dollari per oncia. "L’aspettativa di tassi reali più alti limiterà il potenziale di rialzo aggressivo dell'oro nel breve termine e, in assenza di slancio al rialzo, i CTA potrebbero ridurre le loro posizioni in oro, il che renderebbe plausibile una discesa verso i 1.950", siega Peter Kinsella, Global head of Forex Strategy di Union Bancaire Privée.

Tuttavia, secondo l'esperto, qualsiasi discesa sotto a questi livelli si rivelerà di breve durata. "Sebbene l'indice del dollaro statunitense sia salito a livelli pari a circa 104, non crediamo che l'aggressivo apprezzamento del dollaro si protrarrà per il resto dell'anno. Ciò significa che, quando l'USD si indebolirà nel secondo semestre, l'oro salirà, data la correlazione negativa di lunga data con il biglietto verde. Ciò significa che qualsiasi discesa al di sotto dei 1.950 dollari per oncia si rivelerà una buona opportunità di acquisto per gli investitori", dice.

Come nota Nitesh Shah, head of Commodities and Macroeconomic Research di WisdomTree, "l'oro ha superato in modo significativo le obbligazioni governative statunitensi. A differenza del 2022, i venti contrari alle obbligazioni e al dollaro USA si sono attenuati verso la fine dell’anno, consentendo al metallo di crescere".

Ma come si stanno muovendo gli istituti centrali? "La domanda di oro da parte delle banche centrali sembrava destinata a raggiungere i massimi storici del 2022 (gli ultimi dati del World Gold Council mostrano che le banche centrali hanno acquistato 799,6 tonnellate nei primi tre trimestri del 2023, rispetto alle 699,8 tonnellate dei primi tre trimestri del 2022). Nel 2024, un'ulteriore compressione dei rendimenti obbligazionari e un indebolimento del dollaro statunitense probabilmente annulleranno il rallentamento del sostegno fornito dall'inflazione, spingendo l'oro verso un nuovo massimo", conclude.