Orsi (M&G): “È il momento di affiancare gli investitori in fixed income”

Andrea Orsi Notizia
Andrea Orsi, country head of Italy and Greece, M&G.

Tre fondi con rating Consistente FundsPeople di M&G Investments sono ora disponibili agli investitori professionali italiani. Una scelta significativa quella operata dall’asset manager guidato in Italia da Andrea Orsi che insiste su un’asset class cara ai risparmiatori del nostro Paese ma sui cui è attualmente considerato particolarmente complesso costruire un’esposizione efficiente dato il quadro macroeconomico.

Perché il fixed income

Il panorama obbligazionario vive, infatti, un momento caratterizzato da una cronica difficoltà di generazione di rendimento dato il livello dei tassi di interesse mantenuto ai minimi dalle Banche centrali. Elemento questo che sostiene contemporaneamente il premio al rischio azionario. Una situazione che, sottolinea il country head of Italy and Greece di M&G Investments, non deve far dimenticare la necessità di coerenza con il profilo degli investitori che ci si trova di fronte.

“È chiaro”, afferma Orsi, “che l’esigenza di generazione di rendimento spinge in questo momento verso i risky assets, in particolare equity, ma questo non deve portare ad uno stravolgimento del portafoglio di un investitore”. “Per quanto riguarda l’Italia il posizionamento rimane saldamente ancorato al classico 70% obbligazionario e 30% azionario e questo è un fattore di cui bisogna sempre tenere conto. Oggi come M&G siamo impegnati sia in un percorso importante in relazione all’aumento complessivo dell’esposizione all’azionario, sia nel fondamentale presidio in ambito obbligazionario che richiede, ora più che mai, un approccio attivo e una grande profondità nella ricerca fondamentale”, aggiunge.

Nonostante l’attività interventista e stabilizzatrice di governi e Banche centrali, sono presenti, nella view dell’asset manager, due principali insidie nel mercato fixed income che richiedono un surplus nello sforzo di selezione. La prima deriva dalla crisi vissuta negli ultimi 18 mesi con conseguente abbassamento del rating creditizio medio degli emittenti appartenenti al banchmark Investment Grade europeo. “Nell’ultimo decennio si è passati da A2 a A3”, fa notare Orsi, “un fattore estremamente importante da citare data la concomitanza con la grande diffusione degli strumenti passivi”. Il peggioramento medio della solvibilità degli emittenti nel segmento Investment Grade è, infatti, un punto di allarme sottostimato dal mercato, secondo il manager. Ulteriore fattore di criticità segnalato è costituito dalla quantità di debito complessivamente emessa, che viaggia ad un ritmo notevolmente superiore a quello degli acquisti delle Banche centrali.

Individuare i punti di ingresso

Particolare attenzione va, inoltre, posta su alcuni settori particolarmente colpiti dalla crisi Covid, come turismo, commercio retail ed edilizia per cui l’impatto negativo della pandemia è stato sicuramente smorzato dalle politiche fiscali e monetarie che non possono però rappresentare una soluzione definitiva. “La gestione attiva è chiamata a dare valore in particolar modo in questi momenti”, afferma Orsi, che sottolinea come un approccio basato sulla selettività non possa prescindere da una ricerca proprietaria estremamente profonda.

“Il team di analisti fixed income di M&G è uno dei più ampi a livello europeo, con 39 professionisti specializzati nell’analisi fondamentale del credito ed un’esperienza media di 13 anni concentrata sempre sul medesimo settore. Tutto ciò si traduce nella capacità di attribuire un rating creditizio proprietario che garantisce indipendenza nei confronti di provider esterni ed integra all’origine criteri ESG”, spiega.

Sui bond corporate, in particolare, possono essere identificati secondo gli esperti di M&G alcuni interessanti entry point grazie ad una puntuale analisi fondamentale. I temi più interessanti sono identificati nell’industria base, ad esempio quella chimica, nei trasporti e nei fallen angels. Anche in questo caso risulta centrale una capacità di analisi in grado di identificare quelle entità meglio posizionate per una applicazione di politiche di contenimento e gestione del debito nel complesso quadro obbligazionario determinato da valutazioni, spread e traiettoria prospettica dei tassi di default.

Dalla teoria alle soluzioni di investimento

Per rispondere alle complesse esigenze del panorama obbligazionario attuale la casa di gestione, come anticipato, ha deciso di portare nella disponibilità degli investitori wholesales e istituzionali italiani una gamma di soluzioni, tutte con rating Consistente (C) FundsPeople,  fino al 2020 destinate in maniera esclusiva al mercato istituzionale britannico. Tutte e tre le strategie insistono sul settore public debt, in cui oggi M&G gestisce complessivamente 157 miliardi di euro (al 30/6/2020). Vediamo di quali strategie si tratta nel dettaglio (tutti i dati che seguono sono al 31/12/2020):

  • M&G European Credit: flagship nel comparto public debt gestito da Gaurav Chatley, è un fondo UCITS con oltre 2 miliardi di euro di masse in gestione, approccio completamente bottom-up e esposizione residuale sul segmento high yield, in media mai superiore al 3%. Nessuna scommessa viene presa su tassi o valute e il valore creato proviene interamente dalla selezione degli emittenti.
  • M&G European High Yield Credit: fondo UCITS gestito da David Fancourt che applica la stessa filosofia del M&G European Credit Investment al comparto ad alto rendimento. Le masse in gestione sono superiori a 250 milioni di euro.
  • M&G Total Return Credit: fondo multi-asset credit gestito da Richard Ryan che investe su tutti comparti obbligazionari. La versione UCITS conta oltre 2 miliardi di euro di masse in gestione. La strategia esiste anche nella versione non UCITS con il nome di M&G Alpha Opportunities, può investire fino al 20% del portafoglio in private debt e ha NAV calcolato mensilmente.

L’attenzione alle esigenze degli investitori professionali, ed in particolare alla loro esposizione al mercato obbligazionario, è indicativa dei focus dell’asset manager per quanto riguarda il mercato italiano nel 2021, come affermato in modo esplicito da Orsi. “Tra le nostre priorità poniamo certamente la crescita del nostro posizionamento fra gli investitori istituzionali, in particolar modo casse di previdenza e fondazioni bancarie. Per quanto riguarda la parte retail, siamo particolarmente attenti a lavorare in partnership con le reti di consulenza per la creazione di soluzioni ad hoc tramite mandati che permettano alle società di colmare gap di gestione, ed, infine, la nostra estrazione assicurativa, ci fa guardare al comparto come ad una delle più importanti leve di performance futura”, conclude il country head of Italy and Greece di M&G Investments.