A fine del primo trimestre del 2014 gli investitori hanno scelto i fondi a lungo termine (esclusi i monetari). L’industria ha raccolto circa 105 miliardi di euro, di cui 40 solo nel mese di marzo. I dati emergono in base all’indagine targata Morningstar, ‘Asset flow report’. La parte del leone l’hanno fatta soprattutto i bilanciati. Nel primo trimestre, infatti, hanno raccolto 31,3 miliardi di euro (9,85 miliardi a marzo).
Per contro, il reddito fisso globale e gli emergenti hanno subito deflussi. Più in generale, i mercati europei hanno avuto la meglio, sia sul fronte obbligazionario sia su quello azionario e l’Italia ha avuto un grande ruolo nella bontà delle performance. Il reddito fisso ha raccolto a marzo 17 miliardi di euro. Le categorie più popolari sono stati gli high yield e i governativi euro. I corporate bond in dollari e la categoria “Obbligazionari altro” hanno beneficiato del trend di crescita e raccolta. Mentre i globali hanno sofferto diverse perdite, per lo più legate ai forti riscatti dei fondi di Templeton, il Global Bond e il Global Total return.
Le categorie azionari emergenti e Asia-pacifico ex Japan hanno visto gli investitori allontanarsi, segnando perdite per 678 e 578 milioni di euro, rispettivamente. Tra gli azionari cresce il trend degli indicizzati (non sono inclusi gli Etf, ovvero exchange traded fund) che a marzo hanno attratto 5,9 miliardi di euro, segnando il 27esimo mese consecutivo di flussi in entrata.
Dei dieci più grandi provider europei, UBS è quello che ha raccolto di più del primo trimestre (+7,23 miliardi di euro). Seguono BlackRock, in particolare grazie ai fondi Global Allocation (rating Gold) e BGF European Focus, che è gestito da Nigel Bolton, vincitore del Morningstar European Fund manager of the year award del 2013, e JP Morgan per i suoi fondi specializzati sul Vecchio continente.