Perché gli ETF high yield non riescono a replicare il rendimento del loro indice di riferimento?

e-magic, Flickr, Creative Commons
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Nello scenario attuale, caratterizzato da un mercato fixed income costoso e con rendimenti modesti, costruire un portafoglio obbligazionario sta diventando una vera e propria sfida. Gli investitori obbligazionari alla ricerca di rendimenti devono dirigersi verso i segmenti più rischiosi del reddito fisso, tra cui l’high yield. Se diamo uno sguardo al rendimento della componente high yield negli ultimi 10 anni, osserviamo che questo segmento ha garantito un rendimento del 105% nel periodo, che equivale al 7,4% annuo. Nello stesso periodo, l’ETF high yield statunitense di maggiori dimensioni ha generato un rendimento del 70,8%, equivalente ad una performance annua del 5,5%. Questa differenza di rendimento ha portato Stephen Baines, gestore di high yield di Kames Capital, a chiedersi perché gli ETF obbligazionari high yield non riescono a replicare il rendimento del loro indice di riferimento. Secondo l’esperto, questa divergenza è dovuta fondamentalmente a quattro ragioni: le commissioni applicate, la natura dell’indice di riferimento, la dimensione del mercato di riferimento e la composizione degli indici high yield.

Entrando più nel dettaglio, a differenza della maggior parte dei fondi azionari quotati, gli ETF high yield applicano commissioni comparabili a quelle di molti fondi a gestione attiva. La seconda ragione riguarda la natura dell’indice che l’ETF si prefigge di replicare: mentre gli indici azionari sono ‘relativamente statici’ e soggetti a revisione periodica, anche se la loro composizione non sempre viene modificata, “il mercato del debito high yield è soggetto a continui cambiamenti sulla base dei bond che vengono emessi e rimborsati. Non esiste un modo per investire passivamente su questo mercato, in quanto i fondi dovrebbero essere molto dinamici per essere in grado di seguire il ritmo delle continue variazioni nella composizione che caratterizza il mondo high yield”, spiega il fund manager.

Inoltre, la divergenza di rendimento può essere spiegata anche dalla dimensione del mercato che si intende replicare. Nel caso del debito high yield, Baines ritiene che “nonostante presenti molte opportunità per i gestori attivi, si tratta di un mercato troppo grande per essere gestito attivamente”. Il gestore conclude osservando che anche la modalità di costruzione degli indici high yield è tra le ragioni che possono spiegare la differenza di performance tra le obbligazioni ad alto rendimento e gli ETF high yield. In particolare, “gli indici di credito sono ponderati in funzione della quantità di debito in circolazione, quindi le imprese con un alto grado di indebitamento hanno un peso maggiore”, precisa Baines. A questo bisogna aggiungere che questi replicanti spostano costantemente capitale da titoli che migliorano (le imprese che riducono il loro debito) verso quelli che si deteriorano (imprese che aumentano il loro debito). “Non ha nessun senso gestire in questo modo un fondo obbligazionario corporate”, conclude il gestore.