L’impatto del market timing sui rendimenti degli investitori europei

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e-magic, Flickr, Creative Commons

Sappiamo che commettere un errore di valutazione al momento di investire può costare caro. Ma grazie a uno studio di Morningstar adesso è possibile anche quantificarlo. Secondo la società di analisi, il market timing è costato in media europei uno 0,34% annuo negli ultimi cinque anni agli investitori (tra cui i più colpiti sono stati quelli che hanno investito in fondi emergenti mono-Paese e in fondi settoriali con una perdita dell’1,05% e dell’1,348%, rispettivamente).

Il documento "Mind the Gap 2016-Europe: The Effects of Behaviour on European Fund Investors’ Returns" tiene conto dell’impatto del timing degli investimenti sul rendimento medio dell’investitore di fondi domiciliati in Europa in ognuna delle principali asset class con orizzonte nel lungo termine, così come nelle categorie di singoli fondi, in un periodo di cinque anni.

Lo studio utilizza la metodologia di Morningstar del rendimento dell’investitore e rivela che gli investitori in fondi concentrati, più rischiosi, sono quelli maggiormente colpiti da un cattivo timing, ottenendo in media un rendimento più basso di quello totale nel periodo preso in analisi dallo studio. Per quanto riguarda le asset class, gli investitori in fondi alternativi sono quelli che hanno sperimentato sulla propria pelle la maggiore differenza negativa tra rendimento totale e rendimento dell’investitore, di circa uno 0,58%. Eccezionalmente, lo studio ha riscontrato che i rendimenti degli investitori nei fondi sono minori, in media, dei rendimenti totali.

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“Sappiamo per via dei nostri studi condotti negli Stati Uniti che i rendimenti degli investitori restano al di sotto dei rendimenti totali dal momento che, nel complesso, gli investitori tendono a comprare dopo che un fondo è cresciuto e a vendere quando questo ha perso valore”, sostiene Matias Mottola, senior manager research analys di Morningstar.

“Nonostante le differenze culturali e  nelle strutture di mercato tra Stati Uniti ed Europa, adesso abbiamo la prova che il comportamento degli investitori è costoso anche in Europa. Fatta eccezione per gli investitori in fondi indicizzati, quelli europei hanno ottenuto rendimenti medi al di sotto del rendimento totale praticamente in tutti i tipi di asset class e categorie, il che dimostra una difficoltà generalizzata nell’uso efficace dei fondi”, sostiene.

“Lo studio aiuta a individuare i tipi di investimenti nei quali bisognerebbe prestare più attenzione per non minare il valore quando si cerca di fare timing”, aggiunge Mottola. “Come dimostrano chiaramente i dati, gli investitori devono essere specialmente consapevoli dell’alto potenziale del cattivo utilizzo del market timing quando investono nei mercati più volatili, come i fondi dei mercati emergenti concentrati solo su un Paese o i fondi settoriali”.

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