La ripartenza dell’economia va di pari passo con il rilancio del settore energetico. In questo contesto, un metro efficace per indicare tempi e prospettive del rimbalzo è dato dai prezzi del petrolio. E proprio all’oro nero guardano le cronache finanziarie degli ultimi giorni dopo che gli incontri dell’OPEC+ (ossia i principali Paesi produttori di petrolio al mondo più la Russia) non sono bastati per trovare un accordo sulla produzione, provocando un calo di circa 5 dollari al barile rispetto al prezzo della scorsa settimana. Le divergenze permangono in particolare tra i funzionari sauditi e quelli degli Emirati Arabi, nonostante i tentativi di mediazione della Russia. Nelle ultime ore i futures sul Brent sono scesi sotto i 73 dollari al barile, mentre il greggio Usa si è collocato intorno ai 71 dollari. Tuttavia, lo spread a sei mesi è ancora in backwardation, con il prezzo del primo mese più alto rispetto a quelli successivi. Gli analisti di Mornigstar prevedono intanto una domanda in crescita, con un potenziale positivo sui titoli del settore.
Petrolio sotto la lente, come approfittare del potenziale positivo sul settore

Zbynek Burival, Unsplash
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