L’head of Private Banking Italy del Gruppo spiega in che modo è strutturata la rete dei private banker dell'Istituto e il ruolo cruciale da essi svolto per assicurare un servizio di qualità ai clienti.
Il 2019 è stato un anno molto incoraggiante per i mercati. Se si guarda più nello specifico al settore del private banking, poi, la fine del 2018 è stata interamente ampiamente recuperata grazie alle performance registrate negli scorsi 12 mesi. Un risultato ottenuto grazie “a una gestione attiva degli asset e una maggior qualità della consulenza che ha convinto le famiglie italiane ad affidarsi sempre di più al private banking per gestire i propri patrimoni”, ricorda Salvatore Pisconti, head of Private Banking Italy di UniCredit.
Come sottolinea il responsabile, generare valore per il cliente preservando la redditività non è stata una sfida facile in questo momento storico, caratterizzato da un andamento dei tassi di interesse ormai prossimi allo zero e dalla necessità di ulteriore trasparenza imposta con MIFID II. “Uno scenario che impone a tutti gli operatori di applicare standard di qualità molto elevati e di instaurare rapporti stabili e duraturi con la clientela”, aggiunte Pisconti.
Il ruolo del banker
Il Private Banking di UniCredit è dedicato alla gestione personalizzata di importanti patrimoni ed è specializzato nell'offrire un modello evoluto di consulenza. “Uno dei motti che ci piace ripetere spesso è ‘Wealth Management is more than managing wealth’. Quest’espressione sottolinea il ruolo del Private Banking e richiama in modo esplicito l’importanza della gestione della ricchezza intesa come patrimonio materiale e di valori”, spiega il responsabile.
UniCredit Private Banking presidia la quasi totalità delle regioni del Paese, favorendo la vicinanza al cliente e la conoscenza dei territori: 170 filiali private e 1.200 persone sono al servizio di oltre 127.000 clienti. Il banker, affiancato da uno specialista degli investimenti, segue un rigoroso processo di consulenza che va dal continuo e costante aggiornamento della situazione complessiva del cliente alla definizione del portafoglio investimenti, sino al suo monitoraggio nel tempo. A livello internazionale, inoltre, il Gruppo vanta una delle più estese reti bancarie dell'Europa centro-orientale, collocandosi ai primi posti fra i gruppi finanziari continentali.
L’ampliamento della base clienti ha una valenza strategica per il Private Banking. “La crescita è il presupposto per la sostenibilità di lungo periodo ed è possibile solo attraverso la competenza dei nostri professionisti, che si distinguono per lo spiccato orientamento a instaurare relazioni durature e la forte attenzione al presidio del rischio”, prosegue Pisconti. A tal fine, il Gruppo ha disposto programmi mirati di formazione e attività volte a sviluppare tecniche di comunicazione e di intelligenza emotiva.
“Le attività formative sono uno degli strumenti prioritari con cui potenziare le conoscenze e l'apporto consulenziale del private banker e degli altri specialisti. A percorsi di carattere più tradizionale, vengono associati strumenti formativi che hanno lo scopo di rafforzare fattori strategici come l'autorevolezza, la profondità delle competenze e le qualità relazionali”, conclude il responsabile.