Nonostante i tassi reali ancora troppo bassi, il macro-outlook sul 2022 si conferma positivo. Uno sguardo all’inflazione e alle prospettive su azionario e reddito fisso.
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Un richiamo al cinema d’autore nell’outlook di Plenisfer Investments SGR sull’anno in corso e che si avvia alla chiusura del suo primo mese. La società associa le varie incognite che attendono i mercati nel 2022 al titolo del famoso film di Sergio Leone “Il Buono, il Brutto e il Cattivo”. Il buono, in sostanza, sono le prospettive positive di crescita economica, mentre gli altri due elementi, il cattivo e il brutto, si riferiscono rispettivamente alle conseguenze a medio termine del tapering e dell'aumento dei tassi e al potenziale scenario di stagflazione. Plenisfer specifica tuttavia che, quest’ultimo “non costituisce il nostro scenario centrale”.
Le aspettative macro in Europa, Cina e USA
La società si aspetta che, nell’anno, la forza fondamentale alla base della ripresa economica resti intatta: “Rimaniamo cautamente costruttivi e confermiamo la nostra view di una ripresa accompagnata da pressioni inflazionistiche”. Pur rimanendo positiva sulle aspettative di crescita negli USA e in Europa, Plenisfer rileva come gli indicatori di momentum confermino una decelerazione nel tasso di crescita delle economie sviluppate, tendenza ancora più evidente negli utili aziendali. “Pertanto – sottolineano gli esperti –, crediamo che un approccio prudente sia appropriato per affrontare la prima metà del nuovo anno”.
Sul fronte Cina, le attese per un miglioramento della politica fiscale e monetaria rimandando al secondo trimestre dell’anno. Mentre si confermano attese “robuste” in merito alle condizioni macroeconomiche degli USA, sorrette dall’approvazione di un importante piano di investimenti infrastrutturale, dalla riconferma di Jerome Powell alla presidenza della FED, oltre che dal livello record di risparmio delle famiglie.
L’inflazione non sarà transitoria
Richiamando poi una maggiore cautela a livello globale, “perché crediamo che gli investitori stiano sottovalutando il rischio di inflazione e la relativa risposta politica (tapering e aumento dei tassi)”, la società sottolinea di non credere “nella natura transitoria dell’inflazione”: “Potremmo essere all'inizio di un periodo di normalizzazione in cui la precedente soglia del 2% di inflazione diventerà il nuovo livello minimo di riferimento”.
Dietro la curva
Questa attesa si riflette su quelle dei rendimenti reali. “Siamo convinti che le banche centrali dei Paesi sviluppati siano ‘dietro la curva’ e che eventuali reazioni forti e tardive potrebbe generare ulteriore volatilità”. E mentre si prospetta un eventuale indebolimento del dollaro, si aprono opportunità su altre valute (come il rublo russo, il peso messicano e la rupia indonesiana). Il calo generale dell’inflazione potrebbe avvenire a partire dal secondo semestre 2022. Tuttavia, fanno sapere da Plenisfer, “l'inflazione non è ancora un problema strutturale”. Non si sono registrate “dinamiche salariali fuori controllo, un aumento sostanziale dei salari e il conseguente impatto sui prezzi finali. L'inflazione è un fenomeno pervasivo che incide sulla struttura dei costi delle imprese e sulla loro redditività e si riflette sulla domanda finale di beni e servizi”.
Le prospettive su azionario e reddito fisso
Le valutazioni del mercato azionario rimangono elevate e implicano rendimenti attesi a 5 e 10 anni inferiori ai rendimenti medi degli ultimi 20 anni. Mentre i tassi reali negativi e gli spread modesti rendono le attività a reddito fisso non competitive rispetto agli investimenti azionari. Questo porta la società a privilegiare, sul fronte azionario, “un approccio flessibile tra temi difensivi e ciclici (Telecom, Energia e Industriali) che tenga però in considerazione tanto le valutazioni quanto i fondamentali. In un contesto inflazionistico, il focus dovrebbe, infatti, essere sulle società in grado di generare solidi flussi di cassa (short duration)”. Un'altra caratteristica distintiva di quest'anno di ripresa economica è il ruolo della spesa pubblica e, in particolare, della spesa per infrastrutture pubbliche. “Ci aspettiamo che questa tendenza prosegua negli Stati Uniti e in Europa, mentre la ripresa cinese dovrebbe iniziare nel secondo trimestre del 2022, sostenendo il mercato azionario domestico”.
Macro-outlook positivo sul 2022
Alla luce di queste considerazioni, Plenisfer mantiene un macro-outlook positivo per il 2022, anche se i tassi reali al momento sono troppo bassi. La crescita nei Paesi sviluppati supporta sia una normalizzazione dei tassi che una performance positiva dei settori più ciclici, Covid permettendo. Questo scenario è meno favorevole per le esposizioni al reddito fisso e introduce un potenziale tetto massimo anche sulle valutazioni dei mercati azionari. Non si attende molto valore dagli spread creditizi (con qualche eccezioni sull'Asia High Yield), mentre “privilegiamo le scelte di stock picking idiosincratico e l'esposizione a strategie alternative, soprattutto negli asset reali”.
Infine si rilevano opportunità legate alla transizione energetica, per cui gli operatori storici del settore “possono offrire un'esposizione a questi temi con valutazioni molto interessanti”.