Primo comandamento nel mondo degli investimenti: mantenere sempre la calma

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foto: autor Ahmad Nawawi, Flickr, creative commons

La settimana scorsa, iniziata disastrosamente sui mercati, è finita in gloria, con i principali assets in grado di mostrare buoni guadagni. I mercati azionari hanno sperimentato nelle ultime due sessioni il primo vero rimbalzo dell'anno, dopo il crollo delle ultime settimane. Il rialzo  è significativo ovunque, cosa che ha permessso di ridurre le perdite accumulate dagli indici da inizio anno. Le sessioni del 19 e 20 gennaio sono state le più nervose per gli investitori. "Tutti hanno potenzialmente la capacità di guadagnare soldi in borsa, ma non tutti hanno i nervi saldi. Gli investitori suscettibili alla vendita in momenti di panico dovrebbero evitare del tutto le azioni e i fondi d'investimento", dice Peter Lynch, uno dei professionisti più stimati dell'asset management. Per gli investitori esperti la volatilità fa parte del gioco, per gli altri invece è un rischio che porta a prendere spesso decisioni sbagliate.

"Anche se innervosisce chi investe, è fondamentale mantenere la calma, quando i mercati vanno giù. Dobbiamo ricordarci che la volatilità è il prezzo da pagare per avere rendimenti maggiori a lungo termine nel mercato azionario, rispetto ad altre asset class. Inoltre non bisogna dimenticarsi che la cosa più sensata è mantenere gli investimenti in tutto il ciclo del mercato, visto che basta perdere qualche giorno tra i migliori per mettere a rischio i ritorni a lungo termine. Le migliori giornate in borsa spesso seguono quelle peggiori: quindi stare sul mercato è più importante che azzeccarne i tempi", spiega Tom Stevenson, direttore Investimenti di Fidelity nel Regno Unito. È quello che è appena accaduto. Tuttavia molti investitori perdono, per essere usciti dal mercato. Il consiglio è, dunque, di evitare di uscire ed entrare, visto che si corre il rischio di perdere i profitti. Fare market timing è molto difficile perfino per i veri professionisti del settore. Di fatto, cercare di farlo non è raccomandabile.

La storia dimostra come sbagliarsi e restare fuori dai giochi, quando ci sono rimbalzi importanti, ha un grave impatto sui rendimenti finali. Prendendo ad esempio lo S&P500, si osserva come un investitore che ha investito in un prodotto che replica l'indice nel 1988 e ha mantenuto il suo investimento per 26 anni avrebbe guadagnato un ritorno del 733%. Se di quei 9500 giorni avesse perso le cinque sessioni migliori, il rendimento sarebbe sceso al 452%. E, se non avesse mantenuto le 30 giornate migliori registrate dallo S&P 500 in quel periodo, avrebbe gudagnato solo il 72%. "Con questi dati alla mano è importante che gli investitori non si facciano prendere dal panico nei giorni down e che continuino ad investire mantenendo calma e costanza", sottolineano da Fidelity.

Il caos di gennaio 2016 sui mercati azionari non è giunto del tutto inatteso. A dicembre 2015 infatti Mark Burgess, CIO EMEA e responsabile azionario globale di Columbia Threadneedle Investments, aveva avvertito gli investitori che "ci troviamo più vicini alla prossima crisi che all'ultima" e che "il rallentamento della Cina si rivelerà insidioso". Il tonfo dello yuan nei confronti del dollaro, il crollo del mercato di Shanghai e la flessione dell'indice FTSE-100 al di sotto di quota 6.000 si qualificano come una sorta di crisi. Tuttavia, "gli investitori a lungo termine ragionevoli non si lasciano generalmente prendere dal panico in queste fasi di volatilità. Sanno che quella che può essere avvertita come una situazione di emergenza nel breve termine potrebbe non avere la stessa importanza dopo dieci anni. Effettivamente, investire in un'ottica di lungo periodo contribuisce a smussare le fluttuazioni del mercato azionario e può rivelarsi una strategia più efficace rispetto al tentativo di anticipare il mercato", afferma Alessandro Aspesi, country head Italia di Columbia Threadneedle Investments.

Per David Lafferty, head of strategies di Natixis Global AM è importante ricordare che le decisioni del portafoglio sono uniche per ogni investitore: primo in merito all'orizzonte temporale e poi in relazione al rischio assunto. Questi due fattori acquistano maggiore importanza quando i prezzi crollano perché gli investitiori si sentono stressati. "La tolleranza al rischio è importante perché parla della capacità degli investitori di comprare quando i prezzi sono in calo. Gli investitori non possono usufruire dei benefici di riequilibrio se rifiutano di comprare quando i titoli non hanno il favore degli investitori. L'orizzonte temporale ha anche una grande importanza perché la tempesta vissuta dai mercati è improbabile che passi rapidamente. Nessuno degli attuali problemi che hanno portato nervosismo ai mercati sarà risolto nel breve termine. È probabile che l'attuale contesto finisca per premiare l'investitore paziente e che assume rischi, e al tempo stesso castighi chi ha paura o chi è miope".

D'altronde Warren Buffett lo diceva già nel 2008: "Nel ventesimo secolo, gli Stati Uniti hanno affrontato due guerre mondiali e altri conflitti militari traumatici e costosi, la Depressione, una dozzina di recessioni e crisi finanziarie, shock petroliferi, un'epidemia influenzale e le dimissioni di un presidente caduto in disgrazia. Eppure il Dow è salito da 66 a 11.497". Quindi bisogna mantenere la calma e andare avanti.