Nel mondo del private banking nulla sembra cambiare, se non in meglio. Secondo gli ultimi dati dell’AIPB, Associazione italiana private banking, la ricchezza delle famiglie Hnw - dotate di patrimoni superiori a 500 mila euro - è cresciuta raggiungendo i 985 miliardi di euro. E le masse gestite dal settore hanno superato i 500 miliardi nel 2014, con un incremento di 31 miliardi rispetto al dicembre 2013. Vuol dire una crescita del 6,7% in 12 mesi con un risultato dovuto, per l’AIPB, all’effetto performance, nonostante i tassi obbligazionari molto contenuti. La crescita si accompagna a un’evoluzione dei modelli operativi e gestionali. A fine 2014 c’è stata, infatti, una redistribuzione delle raccolte di settore che ha visto scendere quella amministrata al 34% e salire quella gestita al 37,6%. Nel dettaglio, analizzando la composizione dei portafogli private in Italia, le rilevazioni svolte trimestralmente dall’Associazione italiana private banking evidenziano come le gestioni patrimoniali rappresentino il 18,4% e i fondi comuni d’investimento il 18,5%, tra i quali il 42% in obbligazionari, dato in decrescita costante da tre anni.
Private Banking, un business in crescita
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