Quali Paesi sono più vulnerabili alla politica monetaria della Fed?

16165619661_26f0a28bd3_z
foto flickr: Day Donaldson, creative commons

È o non è cominciato il conto alla rovescia per il rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve? Se fino a qualche mese fa tutti scommettevano che l'organismo guidato dalla Yellen avrebbe intrapreso il cammino di ritorno verso la normalizzazione monetaria a settembre, il tepore dei dati macroeconomici, l'assenza di inflazione e le turbolenze verificatesi durante l'estate a causa della Grecia e la Cina, potrebbero far sì che il 'D-Day' venga rimadato fino a dicembre o addirittura al primo trimestre del 2016.

Tra coloro che credono che la Fed rinvierà la sua decisione c'è il team di analisi di Roubini Global Economics - la società del noto economista Roubini - e ETF Securities che, in una relazione congiunta, spiega che ci sono "solidi argomenti sia a favore che contro il rialzo dei tassi il 17 settembre" ed inoltre ritengono che "l'insieme dei rischi non ne favorisce più il rialzo la settimana prossima".

Fra i possibili rischi, gli esperti ne sottolineano due: l'impatto che potrebbero avere le recenti turbolenze sulle prospettive economiche degli Stati Uniti e, soprattutto,  l'assenza di inflazione. “Nonostante vengano creati oltre 200.000 posti di lavoro al mese, il mercato immobiliare continua attivo e la crescita del credito ha accelerato (in un contesto in cui le condizioni del credito continuano ad essere restrittive), è probabile che le pressioni disinflazionistiche persistano nel breve termine a causa della lenta crescita dei salari, l'apprezzamento del dollaro e un ulteriore calo dei prezzi del petrolio e delle materie prime". Motivi per i quali gli esperti credono che la Fed opterà per ritardare qualsiasi cambiamento nella sua politica monetaria al di là di settembre.

Qualunque sia la data scelta, il team di Roubini Global Economics ha realizzato una mappa che evidenzia i Paesi più sensibili alla decisione della Fed (nei toni di arancione e rosso) e più resistenti (in verde), dove 0 denota una maggiore vulnerabilità e 10 una maggiore resistenza.