Quattro sfide future del mercato del lavoro

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Foto Craig Pattenaude (Unsplash)

I Paesi sviluppati stanno invecchiando. Il deficit demografico mostra una diminuzione del numero di abitanti, dovuta in molti casi ai bassi tassi di natalità. Questo fenomeno può avere gravi conseguenze economiche e sociali, tra cui la riduzione della forza lavoro, l'aumento del carico fiscale per le generazioni più giovani e problemi di sostenibilità per i sistemi pensionistici e sanitari. Per riuscire a contrastare questo fenomeno, è fondamentale anche attuare politiche migratorie che facilitino l'ingresso di lavoratori stranieri qualificati, favoriscano l'integrazione sociale e culturale, e offrano incentivi per attrarre famiglie, contribuendo così a bilanciare il calo demografico. Come spiega David I.Robbins, portfolio manager e group managing director Emerging Markets, TCW, “la crescita demografica nei paesi emergenti e il continuo aumento della forza lavoro contrastano con il declino che si registra nei paesi sviluppati, e avrà un impatto sui consumi. La quota maggiore di domanda di prodotti di fascia alta, infatti, verrà probabilmente dal mondo dei mercati emergenti, che sono l'unica area che registra una crescita significativa della classe media”.

Distribuzione popolazione europea

Fonte: Pyramid Population.

Anche le Banche centrali influenzano i livelli di occupazione principalmente attraverso la politica monetaria. Riducendo i tassi d'interesse, stimolano gli investimenti e la spesa, e favoriscono la creazione di posti di lavoro. Al contrario, aumentando i tassi per controllare l'inflazione, possono rallentare l'economia e ridurre l'occupazione. Dal 2010 al 2020 abbiamo vissuto uno straordinario periodo di bassa inflazione, in cui le Banche centrali hanno potuto correre in soccorso e tagliare i tassi d'interesse ogni volta che c'era un problema. “Il deterioramento del trade-off crescita-inflazione a seguito del 3D Reset (il cambio di paradigma legato a Decarbonizzazione, Deglobalizzazione e Demografia) significa che le Banche centrali saranno probabilmente più vincolate in futuro. Gli investitori non potranno contare sulla diversificazione tra azioni e obbligazioni per gestire la volatilità”, spiegano Philip Chandler, fund manager and head of UK Multi-Asset, e Azad Zangana, senior european economist and strategist, Schroders.

Livelli di occupazione in Europa

Fonte: Trading Economics.

IA e occupazione

Infine, da sempre le grandi innovazioni tecnologiche spaventano alcune classi di lavoratori preoccupate di poter essere sostituite dalle macchine: è successo nell’Ottocento con gli operai dei cotonifici che assistevano all’introduzione di macchinari sempre più autonomi e succede oggi con l’arrivo prorompente dell’Intelligenza Artificiale. La domanda sorge quindi spontanea, l’IA toglierà posti di lavoro?

Nelle fabbriche, una macchina può essere in grado di portare a termine compiti come la lavorazione del cotone e della lana. Questi tipi di lavori sono caratterizzati da un minore riscontro umano basato sul "dare e avere": il cotone non esprime alcun tipo di opinione sull'andamento delle cose. Secondo Chris Gannatti, global head of research, WisdomTree si tratta di una domanda cruciale per cercare di capire se l’obiettivo è quello di sostituire completamente l’uomo o, piuttosto, di rafforzarlo e ottenere un rapporto di tipo pilota umano/copilota basato sull'IA. “La risposta sarà molto probabilmente ampia e includerà alcuni lavori che potrebbero essere più o meno sostituiti dall'IA e altri che potrebbero essere notevolmente rafforzati”.