L'anno si chiude con un patrimonio di 2.337 miliardi e un raccolta negativa per 50 miliardi. Poste Italiane è la regina dell'industria, il gruppo Generali, invece, è primo per raccolta in fondi aperti.
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Sommando i risultati dei quattro trimestrali dell’anno, il patrimonio complessivo sui 55 gruppi monitorati dall’associazione si chiude a quota 2.337 miliardi. Con, appunto, una raccolta in rosso per 50 miliardi. Le gestioni di portafoglio perdono 32 miliardi, zavorrate soprattutto dalle gestioni di prodotti assicurativi (-32,8 miliardi). Per le gestioni collettive, invece, il dato di tutto il 2023 è negativo per oltre 17 miliardi. A pesare sono soprattutto i fondi aperti che segnano un rosso di 22,4 miliardi. Bene invece i fondi chiusi (con 4,7 miliardi di raccolta).
Sul fronte dei gruppi, è adesso possibile tirare le somme per capire chi è riuscito a avere dei buoni risultati. Il 2023, d’altronde è stato un anno davvero ricco di eventi, non solo positivi. La maggior parte degli esperti pensava che ci saremmo trovati in una ripresa strutturale dopo la pandemia e la riapertura della Cina. Poi però, a marzo, si è verificata la crisi bancaria, e da lì in poi le cose sono andate avanti, con mercati che sono saliti per poi calare nel corso dell'anno. Di certo sia i mercati azionari che quelli obbligazionari sono usciti dal tunnel e hanno visto la luce, recuperando gran parte delle perdite del 2022. A guidare le sorti sono state soprattutto le attese sulle prospettive delle politiche monetarie delle principali banche centrali mondiali e le stime dei loro potenziali effetti sull’andamento della crescita economica e dell’inflazione.
Poste italiane, regina del risparmio gestito
Andando ai numeri, la società che fa meglio nel 2023 è Poste italiane. Con quasi 8 miliardi, si piazza al primo posto per raccolta netta e a gran distanza dal resto dei gruppi monitorati. In attesa di giovedì 29 febbraio, quando verranno presentati i risultati preliminari consolidati relativi all'esercizio 2023, è innegabile la scalata del gruppo nel risparmio gestito, che di recente è entrata anche nel raggio d’azione dell’associazione italiana private banking. Al secondo posto in classifica, con una raccolta di 2,6 miliardi si piazza Fideuram mentre al terzo il gruppo Mediolanum, con 2,5 miliardi.
Fonte: Assogestioni. Elaborazione propria. Dati in milioni di euro
Chi raccoglie di più in fondi aperti
Guardando ai fondi aperti, il dato definitivo annuale vede un flusso positivo solo per i fondi obbligazionari, che guadagnano 24 miliardi di sottoscrizioni. Tutte le altre asset class, invece, perdono. I flessibili registrano deflussi per 26 miliardi, i bilanciati per 17,4, i fondi monetari 1,6 miliardi e gli azionari per 1 miliardo. Qui la classifica cambia radicalmente. Il gruppo che raccoglie di più è Generali (con 7,2 miliardi), seguito da Mediolanum (2,4) e JP Morgan (con 2,3)