Il vice DG e CIO della SGR del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea racconta le evoluzioni nel business model della società. Obiettivo: proporsi come “fabbrica di soluzioni di investimento”.
Per accedere a questo contenuto
Posizionarsi sul mercato della gestione del risparmio non come fabbrica prodotto, ma con un “ruolo di fabbrica di soluzioni di investimento”. Su questa base esplicita, in cui si incardinano anche accordi con partner terzi, si definisce l’obiettivo strategico di BCC Risparmio&Previdenza (BCC R&P), società di gestione del risparmio del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea. Ne è un esempio il deal chiuso con BlackRock a luglio dello scorso anno, che “ci ha permesso di compiere un salto anche sul nostro business model”, sottolinea Luca Ramponi, vicedirettore generale e CIO della società, raggiunto da FundsPeople in occasione dell’11^ edizione del Salone del Risparmio. Ramponi elenca le soluzioni messe in campo in questo senso, dalla gestione di patrimoni, alla consulenza sugli stessi, fino alle facilitazioni per la consulenza e la gestione. “Per facilitazioni intendo, ad esempio, la dotazione, a livello di gruppo, di una piattaforma di wealth management capace di assemblare i prodotti migliori della nostra gamma sotto forma di un portafoglio di investimento coerente con i bisogni personalizzati del cliente”. In questa sede il big del risparmio gestito USA fornisce “un pezzo della piattaforma proprietaria che stiamo realizzando, e che rilasceremo su tutte le nostre banche affiliate tra il 2021 e il 2022”. Il riferimento va, appunto, all’integrazione di Aladdin Wealth di BlackRock all’intero della piattaforma di Wealth Management del Gruppo Iccrea, dedicata anche alla pianificazione previdenziale e assicurativa, al monitoraggio del patrimonio immobiliare e alla gestione del ricambio generazionale dei soci e clienti delle BCC. Quello che fornisce BlackRock è la componente di controllo del rischio e di ottimizzazione del portafoglio, “quindi ‘l’engine finanziario’ sottostante questa piattaforma che ha un obiettivo più ampio: servire il cliente in termini personalizzati non solo dal punto di vista dei suoi bisogni di investimento ma, un domani, dei suoi bisogni in termini patrimoniali”.
L’OFFERTA BASATA SU UN’ARCHITETTURA “APERTA”
L’offerta di BCC R&P si compone di fondi comuni di investimento di diritto italiano, armonizzati Ucits, suddivisi per profilo di rischio e o asset class per mercato di riferimento. “Abbiamo poi soluzioni di gestione individuale – chiarisce Ramponi –, qui il target della clientela è più affluent, ma forniamo anche soluzioni tailor made che vanno ad attagliarsi alle esigenze di un investitore sofisticato, sia esso di natura privata o istituzionale”. La società prevede anche un’offerta previdenziale con un fondo pensione aperto, con AuM per oltre un miliardo, composto da quattro comparti, “anch’essi componibili in termini di asset allocation, non solo a discrezione del consulente del cliente coadiuvato dal consulente, ma anche attraverso un modello di ‘life cycle’ che mettiamo a disposizione del nostri distributori”, continua Ramponi.
Come anticipato, la SGR da oltre 10 anni ha deciso di comporre la sua gamma anche con un'offerta “ad architettura aperta”, che prevede la stipula di partnership con asset manager terzi, larga parte dei quali internazionali (in cui rientra anche l’accordo con BlackRock), e in base a ciò consente alla società di collocare i loro prodotti, “poi le banche di credito cooperativo li subcollocano ai propri clienti, tramite una convenzione di distribuzione che hanno con noi, sulla base di una nostra selezione”. Le masse in gestione totali, in questo caso, sono quasi 11,5 miliardi e, in questa dinamica, BCC R&P si pone più come advisor che come gestore patrimoniale, “un advisor a favore del distributore – sottolinea il vice DG – che va periodicamente a selezionare, in una gamma di oltre 1.500 prodotti, le migliori soluzioni di investimento per i clienti di cluster affluent”. La necessità di seguire il patrimonio del cliente è il punto fermo di tutta la strategia della società che, sempre in termini di offerta ha da poco costituito una Sicav lussemburghese: BCC Investment Partners, “all’interno di questa Sicav incapsuliamo strategie di nostri partner asset manager terzi, dedicate al nostro canale distributivo. In questo modo abbiamo una piattaforma di prodotti lussemburghesi che vengono costruiti ad hoc a seconda delle esigenze e delle condizioni finanziarie dei mercati nel corso del tempo”. Considerando la totalità del catalogo di offerta della SGR, comprese le gestioni patrimoniali, le masse a fine agosto superano i 22 miliardi di euro.
LA CAPILLARITÀ SUL TERRITORIO
Il punto di forza innegabile della SGR risiede, infine, nella presenza capillare delle BCC su tutto il territorio italiano. Capillarità della rete distributiva e capacità di consulenza sono per Ramponi “il driver principale della soddisfazione dei bisogni di investimento. Anche il miglior prodotto in termini di performance aggiustata per il rischio, se non proposto nel momento e alla persona giusta, e diversificato anche insieme ad altri prodotti, non andrebbe a soddisfare esigenze del cliente”. Capillarità, in ultima analisi, significa possibilità concreta di fare una consulenza personalizzata. Si parla del quarto gruppo italiano per numeri, con oltre 2.500 sportelli su tutto il territorio. “Per noi la presenza fisica è una questione valoriale storica: le BCC nascono nei piccoli comuni e, benché adesso si siano espanse anche nei capoluoghi, quello della territorialità è un tema dirimente del nostro modello di banca”.