Commento di Riccardo Pironti, responsabile di JP Morgan Private Banking in Italia, sulla strategia di successo che punta su un profilo completamente locale.
JP Morgan Private Bank, per il primo anno, si aggiudica il riconoscimento di Euromoney come migliore private bank nel comparto ultra high net worth (oltre i 30 milioni di euro) in Italia. Mentre è il terzo anno consecutivo che incassano il riconoscimento a livello globale.
Oltre a questo, l’indagine 2014 di Euromoney (che raccoglie i voti di 500 società in 93 paesi e che in totale rappresenta circa 14,4 trilioni di dollari di masse in gestione) ha vinto in Italia come migliore private bank nel relationship management. In Italia, la private bank di JP Morgan è cresciuta molto negli ultimi anni. "La banca ha sempre avuto grande considerazione per il mercato italiano, ha realizzato una piattaforma domestica molto evoluta e dedicato un team apposito di private banker focalizzati sui clienti italiani che sono gestiti direttamente da Milano e non da Londra, come avveniva nel passato", commenta Riccardo Pironti, responsabile di JP Morgan private bank in Italia. La banca conta su dodici banker, dieci professionisti dell’investimento che seguono i portafogli dei clienti, oltre a figure di alto profilo specialistico nel wealth advisory e nel credito.
La struttura operativa in Italia conta anche su professionisti di risk management e di compliance. "Insieme alla tradizionale attenzione verso i clienti delle regioni del nord Italia, stiamo incrementando da diversi anni la vicinanza ai clienti delle regioni del centro Italia. Per questo si è unito al team nel corso del 2013 un banker senior come Andrea Levantini", continua Pironti. Attualmente la banca ha asset in gestione, a livello consolidato, per circa 977 miliardi di dollari ed è operativa su scala globale, la soglia standard di accesso ai servizi è di 15 milioni di dollari "ma in presenza di opportune condizioni gestiamo anche patrimoni inferiori", precisa il manager.