Rischio concentrazione nei portafogli, strategie azionarie market neutral in aiuto degli investitori

Nicolas Jamet News
Nicolas Jamet, immagine concessa (Ram Active Investments)

La concertazione dei portafogli in pochi titoli, a discapito di una reale diversificazione. Questo uno dei principali rischi degli investitori in questa fase di mercato, che proprio nelle ultime settimane sta emergendo in modo più evidente per l’elevata volatilità di alcuni dei nomi più noti del tech statunitense. Ed è un rischio in crescita anche per l’utilizzo sempre maggiore di soluzioni passive, che tendono a concentrare il portafoglio in pochi titoli a mega capitalizzazione. E in questo contesto le strategie market neutral azionarie rappresentano un prezioso alleato degli investitori. Questo per la loro capacità di generare rendimenti indipendenti dai movimenti del mercato, contribuendo a diversificare i portafogli. “La decorrelazione è fondamentale per garantire una vera diversificazione”, spiega in un’intervista a FundsPeople Nicolas Jamet, portfolio manager del team Systematic Equity di RAM Active Investments, asset manager sistematico parte del gruppo Mediobanca.

Il pericolo della concentrazione nei portafogli

“La concentrazione del rischio negli investimenti tradizionali e alternativi è in aumento”, afferma Jamet. “Molti portafogli sono fortemente esposti verso soluzioni passive che, pur essendo efficienti dal punto di vista dei costi, tendono a concentrare il portafoglio in pochi titoli a mega capitalizzazione”, dice il gestore. “Ciò crea una situazione in cui una parte significativa dell'esposizione dell'investitore è legata a pochi grandi nomi, amplificando il rischio direzionale e riducendo la reale diversificazione del portafoglio”, afferma. Secondo Jamet questo rischio è crescente anche nel settore degli investimenti alternativi. “Una parte significativa degli asset alternativi è legata ai mercati privati che, pur offrendo potenziali rendimenti elevati, comportano dei rischi”, dice il portfolio manager. “Tra questi vi sono il basso livello di liquidità, il rischio di concentrazione e il rischio di mercato guidato da un bias long. Questi investimenti potrebbero non fornire la protezione dai ribassi o i rendimenti non correlati che gli investitori cercano nei periodi di stress del mercato”, osserva. “È qui che entrano in gioco le strategie market neutral azionarie, che mirano a eliminare il rischio di mercato e a generare rendimenti indipendenti dai movimenti del mercato. La decorrelazione è fondamentale per garantire una vera diversificazione. Questi strumenti non si limitano a ridurre l'esposizione a specifici settori o società, ma introducono anche un elemento in grado di performare indipendentemente dall'andamento generale del mercato”, afferma.

Un contesto favorevole per le strategie market neutral

Secondo l’esperto di RAM AI, oggi il mercato è caratterizzato da diversi fattori che contribuiscono a creare un panorama d'investimento favorevole per una strategia market neutral azionaria. “Ci troviamo alla fine di un ciclo di mercato, che storicamente comporta un aumento della volatilità e dell'incertezza. Questo contesto offre opportunità di relative value, in particolare sul fronte short, dove un numero maggiore di società si trova ad affrontare difficoltà di rifinanziamento dopo anni di abbondante liquidità”, analizza Jamet. “Gli short squeeze degli ultimi anni hanno generato un contesto favorevole alle strategie market neutral, caratterizzato da un'ampia dispersione delle valutazioni. Si possono così individuare società di alta qualità e sottovalutate sul fronte long e puntare su società sopravvalutate con bilanci deboli sul fronte short”, prosegue. “Ne è un esempio la performance in tempi recenti della strategia RAM European Market Neutral Equity, che ha ottenuto risultati positivi nel corso del 2024 e in particolare durante le flessioni del mercato che si sono registrate ad aprile e a giugno”, afferma.

Un approccio sistematico dai mercati azionari

L’approccio si contraddistingue per l'integrazione di un forte orientamento verso i fondamentali con tecniche avanzate di costruzione del portafoglio. Le strategie sono progettate per individuare le inefficienze in segmenti chiave come Value, Quality, Momentum e Low Risk, riducendo al contempo il rischio di mercato complessivo. “I modelli di RAM AI sfruttano le interazioni non lineari tra vari fattori - fondamentali, tecnici, di liquidità e inefficienze alternative - per dare forma alla generazione di alfa”, dice il gestore. “Un aspetto cruciale nell'approccio di RAM AI è l'attenzione alla diversificazione. Le strategie includono in genere circa 500 singole posizioni, che coprono un ampio spettro di capitalizzazioni di mercato, dalle small cap alle large cap. Questo consente di cogliere le opportunità nei segmenti di mercato meno efficienti”, prosegue Jamet. “Inoltre, le strategie di RAM AI sono diversificate in termini di orizzonte d'investimento. La strategia principale si ribilancia su base mensile, mentre un portafoglio complementare è dedicato a cogliere le anomalie di prezzo a breve termine attraverso un ribilanciamento giornaliero”, aggiunge.

Ultimi sviluppi della strategia

Un miglioramento chiave è stato il potenziamento della strategia statistica a breve termine per migliorare la diversificazione dell'orizzonte d'investimento. “Sebbene il rendimento atteso del portafoglio nel suo complesso rimanga coerente nel lungo periodo, adesso punta ad una volatilità più contenuta. La strategia di arbitraggio statistico, che si basa sul ritorno alle medie sul breve termine, contribuisce a mitigare il rischio di coda associato agli eventi estremi”, sottolinea Jamet.

Un altro importante progresso riguarda l'estensione dei processi di gestione dei dati, al fine di integrare anche le trascrizioni delle conference call tenute in occasione dell'annuncio dei risultati. “Sebbene queste trascrizioni siano aggiornate meno di frequente rispetto alle Newsflow - tipicamente su base trimestrale - offrono spunti preziosi. Concentrandoci sul sentiment espresso durante le sessioni di domande e risposte, in cui la discussione è meno controllata, possiamo estrarre dati complementari che si aggiungono al nostro set di dati esistenti, consentendo una previsione più accurata dell'alfa”, argomenta l’esperto.

La svolta dell’IA

La casa di gestione ha iniziato a integrare l'IA nei processi di investimento già nel 2018, prima che questa tematica diventasse mainstream, attraverso l'integrazione di modelli di selezione dei titoli che si basano sul deep learning. Da allora questi modelli si sono evoluti, beneficiando dell’infrastruttura IA flessibile del gestore che incorpora senza soluzione di continuità nuove tecnologie, tra cui le ultime generazioni di Large Language Models (LLM). “I progressi dell'IA, in particolare nel campo dei LLM, hanno potenziato la nostra capacità di elaborare e analizzare una gamma più ampia di dati non strutturati, come testi e immagini”, spiega il portfolio manager. “La nostra ricerca, approfondita nel paper ‘Fine-Tuning Large Language Models for Stock Return Prediction Using Newsflow’ esplora i miglioramenti delle prestazioni ottenuti con l'uso di tre LLM avanzati: DeBERTa, Mistral e Llama. Questi modelli hanno migliorato la nostra capacità di prevedere i rendimenti azionari sfruttando le Newsflow”, dice il professionista.

Il fattore umano resta determinante

Nonostante il ruolo significativo dell’IA, il fattore umano rimane fondamentale nel processo di investimento sistematico della casa di gestione. “Tutto ciò che il sistema fa, si basa sull'applicazione sistematica del processo di selezione dei titoli che abbiamo sviluppato nel tempo. La gestione del portafoglio ci affida un ruolo chiave, che consiste nell'individuare le inefficienze e nel progettare strategie che le affrontino in modo ottimale”, afferma Jamet.

“Lavoriamo continuamente per migliorare il nostro processo, identificando e integrando nuove fonti di dati”, prosegue il portfolio manager. “Ciò richiede un apprendimento continuo delle dinamiche di mercato e la capacità di discernere quali dati possano migliorare i nostri modelli. Quindi sviluppiamo e incorporiamo nuovi input per generare alfa, utilizzando il nostro giudizio per ottimizzare l'efficacia degli strumenti di IA. Questa sinergia tra le competenze umane e la tecnologia AI ci permette di costruire portafogli solidi e diversificati che corrispondono ai nostri obiettivi di investimento”, conclude.