Risparmio gestito, ad aprile prosegue la frenata nella raccolta (ma i fondi aperti resistono)

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Anne Nygard (Unsplash)

Una frenata evidente (e attesa). È quanto emerge dai risultati diffusi da Assogestioni sulla raccolta netta del settore che chiude aprile in rosso per 1,9 miliardi di euro, un ulteriore calo rispetto al risultato negativo di marzo (-926 milioni: il primo segno meno da dicembre del 2020). Pesano sul dato i deflussi nelle gestioni di portafoglio istituzionali (-4,3 miliardi), influenzati da una serie di operazioni infragruppo su alcune partecipazioni strategiche, avvenute nel periodo.

A guidare le sottoscrizioni, invece, sono ancora una volta i fondi aperti che, come riportato dal consueto osservatorio mensile dell’associazione del risparmio gestito, mettono a segno il 25esimo mese consecutivo di raccolta netta positiva. Confermano il dato i flussi netti pari a 1,6 miliardi di euro nel mese che portano l’ammontare sottoscritto per questa categoria di fondi a 14,4 miliardi dall’inizio dell’anno.

Il dato sul totale del patrimonio gestito arretra ad aprile a 2.427 miliardi (a marzo si era fermato a 2.502 miliardi) “per l’effetto combinato della raccolta e della flessione dei mercati, che l’Ufficio studi Assogestioni quantifica in circa -2,3%”. La quota prevalente degli asset, 1.284 miliardi (pari al 52,9% del totale), è impiegata in fondi aperti e chiusi, mentre le gestioni di portafoglio sono pari a 1.144 miliardi (47,1% del totale).

Azionario in testa nelle preferenze degli investitori

E nel dettaglio dei fondi aperti, gli azionari si confermano al centro delle preferenze degli investitori con 2,3 miliardi di flussi, seguiti dai bilanciati (+1,2 miliardi) a significare che la fiducia accordata a questi prodotti “non è stata scalfita dall’incertezza dello scenario di mercato e geopolitico”. Prosegue, per contro, il declino degli obbligazionari che vedono un’emorragia di 2,6 miliardi nel mese e sfiorano gli 8 miliardi di deflussi dall’inizio dell’anno. Resta alto il dato sui prodotti di diritto estero, tanto che mentre i fondi di diritto italiano si fermano a una raccolta di 276 milioni, i primi sfiorano 1,3 miliardi.  

Chi sale e chi scende

Sul fronte della raccolta dei singoli Gruppi, Poste Italiane guadagna il primo gradino del podio ad aprile con sottoscrizioni per 1,24 miliardi. Segue Amundi con 431 milioni di flussi, terzo il Gruppo Mediolanum (328 milioni).

Nome GruppoRaccolta nettaPatrimonio
Poste Italiane1.24198.330
Amundi Group431203.157
Gruppo Mediolanum32858.196
Gruppo Deutsche Bank32029.823
Anima Holding310174.191
M&G Investments21814.596
Gruppo BNP Paribas18328.724
Arca17731.999
Allianz13451.334
Finanziaria Internazionale93580
Fonte: Assogestioni. Elaborazione propria (dati in milioni di euro)

In negativo due grandi nomi. In particolare il Gruppo Generali ad aprile vede un segno meno per 4,2 miliardi. “In merito ai dati pubblicati da Assogestioni sull’industria del risparmio gestito in Italia nel mese di aprile 2022, si precisa che il risultato di raccolta registrato dal Gruppo Generali è dovuto principalmente a flussi finanziari infragruppo tra le controllate e la Capogruppo”, si legge in una nota diffusa dalla società. Il secondo posto nella classifica negativa del mese va al Gruppo Intesa Sanpaolo con 936 milioni di rosso dovuto, principalmente, ai deflussi registrati da Eurizon (-1,4 miliardi) compensati dalla raccolta positiva di Fideuram AM (470 milioni). In terza posizione, infine, UBS Asset Management che ad aprile segna un rosso di 307 milioni.

Nome GruppoRaccolta nettaPatrimonio
Gruppo Generali-4.224422.079
Gruppo Intesa Sanpaolo-936420.460
UBS AM-30820.854
Schroders-11825.425
Axa IM-8245.487
Kairos Partners-534.389
Gruppo Azimut-3739.471
AcomeA-322.260
Gruppo Banco BPM-123.350
Gruppo Montepaschi-9,65.737
Fonte: Assogestioni. Elaborazione propria (dati in milioni di euro)