La rilevazione di Assogestioni indica una raccolta netta per 4,3 miliardi nel primo mese dell’anno e un patrimonio complessivo di 2.551 miliardi. Fondi aperti ancora in testa, con i risparmiatori che puntano ancora sull’equity.
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L’industria del risparmio gestito si smarca dai timori legati a volatilità, inflazione e politiche monetarie e chiude il primo mese dell’anno con una raccolta netta per 4,3 miliardi di euro. A rilevarlo è la consueta mappa mensile di Assogestioni. Un risultato positivo, dunque, anche se in flessione rispetto ai 7,8 miliardi di raccolta indicati nella rilevazione di dicembre. Il patrimonio complessivo si attesta, a gennaio, a 2.551 miliardi “per effetto della flessione dei mercati che l’Ufficio studi quantifica in circa un punto e mezzo percentuale”, specifica l’associazione, motivando l’aggiustamento rispetto al massimo storico di 2.583 miliardi indicato a dicembre 2021.
Fondi aperti ancora in testa
Nel complesso i fondi aperti continuano a tenere la rotta con un saldo positivo di 5,3 miliardi . Risultato, questo, equamente distribuito, a livello di sottoscrizioni, tra fondi monetari (che raccolgono 2,6 miliardi) e fondi di lungo termine (2,7 miliardi). Le gestioni collettive continuano così a rappresentare il 52% degli asset (1.328 miliardi), la cui quota maggiore (49% sul totale dell’industria) è rappresentato, appunto, dai fondi aperti. In negativo l’andamento delle gestioni di portafoglio (-1,2 miliardi nel mese, con il tonfo di 2,9 miliardi degli istituzionali) che mantengono il restante 48% degli asset complessivi per 1.223 miliardi.
L’equity continua a essere l’asset class preferita dagli investitori. A confermarlo l’ammontare di sottoscrizioni nette per 2,6 miliardi verso l’azionario. Seguono, a lunga distanza, i fondi bilanciati (1,9 miliardi) mentre gli obbligazionari scontano le attese sulle prossime mosse delle banche centrali e registrano deflussi per quasi 1,4 miliardi.
I migliori e i peggiori di gennaio
La classifica dei primi dieci gruppi per raccolta nel primo mese dell’anno vede un forte slancio di Gruppo Generali, con una raccolta superiore ai 2 miliardi. Segue sul secondo gradino del podio il Gruppo Deutsche Bank con 886 milioni di flussi in entrata e terzo Amundi Group (808 milioni).