I risultati dei principali gruppi bancari e finanziari italiani hanno superato le attese degli analisti. A guidare la crescita, in molti casi, anche le scelte (oltre che le performance) nel settore del gestito.
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I risultati dei principali gruppi bancari e finanziari italiani hanno superato le attese degli analisti. A guidare la crescita, in molti casi, anche le scelte (oltre che le performance) nel settore del gestito.
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Sono diverse le realtà che hanno presentato i dati trimestrali nelle ultime settimane. In questa occasione i Gruppi hanno confermato o anticipato elementi utili anche per il mondo dell'asset management e del wealth management, oltre che per il settore della consulenza. “Le trimestrali delle banche italiane sono state migliori delle attese, un risultato che ha portato a una accelerazione del movimento rialzista del nostro settore bancario in Borsa”, ha commentato Filippo Diodovich, senior market strategist di IG Italia sottolineando le ottime performance dei principali gruppi bancari nelle ore successive alla presentazione dei numeri. Tuttavia, i risultati relativi al I trimestre per molti player hanno rappresentato ancora una volta un momento di riflessione intorno alle attività avviate in ambito di gestione e consulenza.
Ad aprire la stagione delle trimestrali Intesa Sanpaolo, che nella comunicazione sui dati del 3 maggio indica il risultato netto del 1° trimestre 2024, pari a 2,3 miliardi di euro (+17,6% anno su anno), come “il miglior inizio d’anno di sempre, anche grazie alla forte accelerazione delle commissioni e dell’attività assicurativa” e “pienamente in linea con l’obiettivo di oltre 8 miliardi per il 2024”. “La consolidata leadership commerciale delle divisioni al servizio di famiglie e imprese, la significativa componente del Wealth Management and Protection, l’offerta digitale tecnologicamente avanzata, la gestione delle attività internazionali improntata all’efficienza, la nostra condizione di Banca ‘zero Npl’ e lo spiccato profilo ESG fanno di Intesa Sanpaolo un modello unico in Europa”, ha commentato Carlo Messina (nella foto), consigliere delegato e CEO di Intesa Sanpaolo. A trainare i risultati, dunque, anche “La leadership nell’attività di wealth management, protection & advisory con circa 100 miliardi di euro di attività finanziarie della clientela identificate (nell’ambito della raccolta diretta e del risparmio amministrato) per alimentare la crescita”. Tra le novità in questo 1° trimestre, poi, la costituzione della struttura Wealth Management Divisions, “a cui riportano le preesistenti Divisione Private Banking, Divisione Asset Management e Divisione Insurance, per un presidio unitario delle attività di wealth management, con l’obiettivo di accelerarne la crescita e favorire una maggiore integrazione delle fabbriche prodotto”.
1/6Anche Unicredit, nelle parole dell’AD Andrea Orcel (nella foto), ha chiuso il “miglior primo trimestre di sempre” tanto da alzare la guidance sull’intero 2024. L’istituto di Piazza Gae Aulenti chiude i primi tre mesi del 2024 con un utile netto di 2,6 miliardi di euro, in crescita di circa il 24% rispetto allo stesso periodo del 2023, e un Rote del 23 per cento. Adesso per l'’intero esercizio il CdA si aspetta di mettere a segno oltre 8,5 miliardi; un aggiustamento che per gli analisti di Equita Sim “apre a una possibile revisione al rialzo nei prossimi mesi”. Nessuna novità, invece, per la big italiana sul fronte del risparmio gestito. Piazza Gae Aulenti a fine del 2022 ha avviato una partnership in tal senso con Azimut ma, nonostante nei mesi scorsi si sia ventilata la possibilità di un rafforzamento dell’accordo tra le due realtà alla luce dello spin off annunciato da Azimut a fine marzo di quest’anno e della contestuale (possibile) ricerca di un partner bancario, Orcel a margine dei risultati trimestrali ha commentato che la società guidata da Pietro Giuliani resta “un ottimo partner per creare una fabbrica di asset management che ci permette di internalizzare maggiormente i nostri flussi”.
2/6E a proposito di Azimut Holding, i risultati trimestrali spianano la strada a un utile netto previsto a fine anno superiore a 500 milioni e a una raccolta superiore a 7 miliardi. Tuttavia proprio in occasione della presentazione dei dati, Giuliani (nella foto) ha comunicato che il carve-out annunciato a marzo “di parte della rete italiana (circa mille consulenti finanziari)” è stato già effettuato ed è operativo dal 1° maggio “(in termini: di individuazione dei nomi dei consulenti finanziari e dipendenti che costituiranno il ramo d’azienda destinato a dar vita tramite spin-off alla nuova banca, e relativo reporting dell’attività conseguente)”. Tutto ciò, ha detto Giuliani in conferenza stampa, “sgombra il campo da tutti i possibili ‘rischi di esecuzione’ immaginati da molti a priori… A tal proposito ricordo che Azimut ha restituito ai propri azionisti 15 volte il capitale investito in 20 anni dalla quotazione e vuole proseguire sulla stessa strada.”
3/6Per Anima è stata invece la prima trimestrale in cui i risultati consolidati “includono il contributo di Castello SGR, acquisita a luglio 2023”. Un anno iniziato “ad alta velocità”, ha commentato nella nota di presentazione dei numeri, Alessandro Melzi d’Eril, amministratore delegato di Anima Holding (nella foto) attribuendo l’accelerazione non solo al contributo dei mercati “ma anche a un incremento strutturale della nostra redditività frutto dell’evoluzione del mix prodotti e dell’internalizzazione di alcuni servizi”. Melzi d’Eril parla di una “raccolta netta del mese positiva (per 266 milioni ad aprile, ndr.)” e “in questo contesto favorevole siamo felici di accogliere Kairos Partners SGR, per la quale prevediamo un ruolo significativo nella crescita futura del Gruppo a seguito del perfezionamento dell’acquisizione di pochi giorni fa”. In una recente intervista rilasciata a FundsPeople, l'AD aveva sottolineato di non escludere ulteriori acquisizioni, “se trovassimo opportunità interessanti sul mercato, per crescere ulteriormente facendo scala su quello che già abbiamo oppure aggiungendo delle competenze che oggi mancano”.
4/6Il gruppo Sella, in una nota riferita al risultato trimestrale diffusa il 10 maggio, indica che i tre mesi si sono chiusi “con risultati molto positivi nel risparmio gestito”, con uno stock di raccolta globale oltre 59 miliardi (+4,8% rispetto a fine 2023, +17,1% anno su anno) di cui 25,1 “in risparmio gestito e consulenza (+6,2% da inizio anno) con un’incidenza sul totale della raccolta pari al 42,4%”. In particolare Banca Patrimoni Sella & C., ha chiuso il I trimestre con AuM per 23,8 miliardi (+7,3% su dicembre) e una raccolta netta di 1,1 miliardi, “di cui 646 milioni di euro relativi alla componente in risparmio gestito e consulenza”. Mentre Banca Sella ha registrato una raccolta globale di 36,5 miliardi, in crescita del 3,1% (+12,6% a/a), “con una raccolta netta globale di periodo positiva per 0,6 miliardi di euro, di cui 271 milioni relativi alla componente in risparmio gestito e consulenza”. Alessandro Marchesin, head of wealth & asset management del gruppo Sella (nella foto) si è detto soddisfatto del risultato che permetterà al gruppo biellese di rafforzare la posizione "nell’ambito del wealth e dell’asset management e di proseguire per il resto del 2024 nello sviluppo di nuove soluzioni di investimento, puntando sulle nostre competenze distintive”.
5/6A spingere sui conti di Mediobanca (che chiude l’esercizio a giugno) soprattutto il segmento private. Nei primi tre mesi dell’anno (i nove mesi sull’esercizio) l’utile netto segna un balzo del 42% anno su anno e del 29% su dicembre a 335 milioni. “Nell’ultimo trimestre abbiamo avuto riscontri molto incoraggianti da parte di clienti e banker in Mediobanca Premier, abbiamo visto rivitalizzarsi l’Investment Banking alimentato anche dalle nuove attività internazionali, abbiamo mantenuto il solido percorso di valore nel Consumer e nell’Insurance”, ha commentato Alberto Nagel, AD di Mediobanca. Piazzetta Cuccia ha chiuso così i nove mesi con un utile netto in crescita del 20% a 950 milioni. Spicca, tra gennaio e marzo, appunto, il lancio di Mediobanca Premier “che nel periodo ha attratto 1.600 nuovi clienti nella fascia alta e 42 banker commerciali, con ulteriori ingressi attesi nei prossimi mesi”.
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