Anche per Carmen Bennici, portfolio manager e fund selector, Banca Patrimoni Sella, la rivoluzione portata dall'intelligenza artificiale “è innegabile e permea numerosi settori come la medicina, l’industria, l’agricoltura e la finanza”. Bennici ricorda che presso Banca Patrimoni Sella “abbiamo arricchito la nostra gamma prodotti con una nuova linea AI-Driven. Questa si serve di un modello di intelligenza artificiale, sviluppato da un advisor fintech specializzato, per analizzare dati macroeconomici e fondamentali apprendendone continuamente le dinamiche rilevanti e al fine di identificare l’allocazione ottimale del portafoglio entro un profilo di rischio predeterminato. Tale modello, rigorosamente supervisionato dai nostri gestori, viene valutato, validato e implementato mensilmente. Abbiamo pertanto voluto sfruttare la potenza di calcolo dell'AI e la sua capacità analitica per efficientare l’analisi e la costruzione di un portafoglio”. Secondo l’esperta, l’IA “è dunque una tematica che guardiamo con interesse e riteniamo che sia qualcosa necessariamente da considerare in un mondo che evolve a ritmi rapidi, che è sempre più interconnesso e con migliaia di informazioni da cogliere e ponderare. Infine, per rispondere all’ultima domanda, a mio parere l’IA, grazie alla sua capacità computazionale sempre in aumento, potrebbe in futuro aiutare anche nel processo di selezione fondi; per esempio analizzare e rielaborare in minor tempo una mole di dati su molteplici fondi d’investimento eseguendo così uno primo screening quantitativo e garantendo quindi, come in altri campi, velocità di ricerca ed esecuzione. Lasciando, invece poi, nelle mani del fund selector del tutto la parte di analisi qualitativa che impatta nel complesso e orienta le decisioni d’investimento”.
2/5