Rosenkilde (DWS): "Cautamente ottimisti per l’investment grade europeo"

Karsten Rosenkilde DWS News
Karsten Rosenkilde, immagine concessa (DWS)

L’incertezza resta elevata in Europa per l’inflazione, le politiche restrittive della Bce e i timori di recessione. Ma nonostante il contesto di mercato complesso, secondo il gestore di DWS Karsten Rosenkilde le prospettive per il credito europeo sono positive. “Le letture più recenti dei dati di economici indicano che la recessione dovrebbe essere lieve”, dice. “Tuttavia, la situazione in Europa resta difficile: il continente sta attraversando una crisi del costo della vita e i prezzi dell’energia rimarranno volatili ancora a lungo. Probabilmente l’inflazione ha raggiunto il picco, ma resta elevata e l’inflazione core non lo ha ancora toccato”, analizza. In una fase in cui l’azionario potrebbe essere penalizzato dalle pressioni sugli utili aziendali per il rallentamento della crescita, il reddito fisso rappresenta dunque un'alternativa interessante, in particolare nella parte meno rischiosa: “Rimaniamo cautamente ottimisti per l’IG europeo e siamo abbastanza certi che i forti flussi in entrata registrati da novembre continueranno ad aumentare di velocità quando un numero sempre maggiore di clienti istituzionali si renderà conto del fascino e della relativa affidabilità dell'asset class”, afferma. “Quindi, almeno per il prossimo futuro, la situazione si prospetta interessante per le obbligazioni societarie europee”, dice.

Il ritorno dei bond

Secondo Rosenkilde il crescendo di interesse degli investitori nei confronti dei bond iniziato alla fine dello scorso anno è destinato a proseguire nei prossimi mesi con il ritorno dei rendimenti a livelli interessanti. “Gli investitori istituzionali non stanno necessariamente uscendo dall'azionario, ma grazie alle obbligazioni possono ottenere rendimenti e liquidità, semplicemente perché è lì che sono stati investiti negli ultimi dieci anni”, dice. “Ora grazie ai bond si possono ottenere rendimento e liquidità. Un’emissione molto sicura con rating ‘A’ arriva ad offrire dei rendimenti di 3-5 punti percentuali, a seconda della scadenza. E ovviamente questo è un vantaggio per un fondo assicurativo o pensionistico”, dice.

Settori interessanti

In vista della recessione Rosenkilde inviata comunque alla cautela. In particolare per i settori ciclici. Si dice invece positivo per telecomunicazioni, sanità e finanza. “Rimaniamo selettivi nelle parti più cicliche dell’economia”, afferma. Alcune società sono state molto brave nel ridurre la leva finanziaria dopo il COVID. Infatti, nel mercato delle obbligazioni societarie in euro la leva è ai minimi, o vicina ai minimi, degli ultimi dieci anni, ed è quindi molto probabile che i bilanci siano in grado di resistere a una recessione. Tuttavia, ci sono alcune obbligazioni legate ai consumi, al settore chimico e ai produttori di auto in cui restiamo sottopesati”, dice. Cautela anche per il real estate: “Ci sono aree che ci piacciono, come la logistica e i data center, ma è un settore in cui bisogna essere molto attenti. Diverse società hanno una leva finanziaria eccessiva e dipendono troppo dai tassi di interesse per mantenere i livelli di crescita elevati registrati negli ultimi dieci anni”, dice.

A Rosenkilde in questo momento piacciono i titoli del settore delle telecomunicazioni e della sanità. E un altro settore per lui molto interessante è quello delle banche. “Grazie al nuovo contesto dei tassi di interesse, le banche europee sono diventate molto redditizie. Inoltre, sono state molto efficienti nel sistemare i bilanci dalla Grande Crisi Finanziaria in poi”, afferma.

Posizionamento del portafoglio

Rosenkilde gestisce il DWS Invest Euro Corporate Bonds, fondo che lo scorso anno ha ottenuto il Rating FundsPeople. La strategia investe principalmente in obbligazioni societarie con un rating elevato. Ad oggi, il rating di quasi il 60% dei titoli è ‘BBB’, circa il 30& ‘A’. “Tra la fine di ottobre e all'inizio di novembre il mercato è cambiato con un fortissimo afflusso verso le obbligazioni societarie. Partivamo da una posizione di sottopeso nel rischio e abbiamo dovuto faticare per costruire il profilo di rischio che volevamo”, spiega il gestore del fondo che al momento ha un profilo di rischio maggiore rispetto all'indice di riferimento, con un beta di circa 1.3. Il rischio deriva da un sovrappeso dei titoli finanziari e bond ibridi, obbligazioni subordinate investment-grade emesse da società industriali e di servizi di alta qualità. “Di questi strumenti ci piace che offrano dei rendimenti interessanti, per avere delle caratteristiche in comune con l’equity ma con l’affidabilità del credito. In questo spazio abbiamo anche investito in emittenti italiani come Eni, Enel e Terna”, afferma. “Abbiamo anche un sovrappeso nelle obbligazioni con rating elevati e a più lunga scadenza, che in questo momento offrono dei coupon attorno al 5%, conferendo rendimento e stabilità al portafoglio”, conclude.