Salza (Alicanto Capital) “Un portafoglio altamente diversificato”

Andrea Salza News
Andrea Salza, foto ceduta (Alicanto)

Investe in modo flessibile nel mercato globale delle obbligazioni, soprattutto quelle denominate in euro. Segue un benchmark ad ampio spettro di opportunità, rappresentato dall’intero mercato con preferenza verso titoli investment grade in euro con scadenze a breve/medio termine. Parliamo di Alicanto Sicav Bond Euro, il fondo di Alicanto Capital SGR, che quest’anno, per la prima volta, ottiene il Rating FundsPeople 2024. Merito della buona relazione tra rischio e rendimento, grazie a una selezione attiva e a un’ampia diversificazione di emittenti, come spiega lo stesso gestore Andrea Salza.

Lanciato nel 2016, ha masse pari a 12 milioni di euro, con un portafoglio di circa 140 titoli (al momento l’esposizione più forte è il Btp, seguono titoli bancari, ma anche titoli greci). “La Grecia, ad esempio, è stato un investimento molto interessante sul quale abbiamo creduto, già nel 2022. Dopo la famosa crisi e l’intervento della troika, negli anni il Paese ha portato avanti delle riforme strutturali importanti che hanno permesso una rinascita economica. Lo scorso anno i titoli greci hanno performato bene. Oggi rap- presentano il 3% del portafoglio, una posizione che rimarrà presente nel portafoglio anche nel 2024”.

Asset allocation composita

Non è una cifra di poco conto, se consideriamo che il fondo è molto diversificato e solo due emittenti, Stato Italia e Banca Intesa, hanno un’esposizione più alta dello Stato Grecia. Per quanto riguarda i singoli titoli, le prime dieci posizioni non superano il 20% del totale delle masse. “Il Btp 2035, la posizione maggiore del portafoglio, al momento è pari al 3,5%”, chiarisce Salza. La diversificazione riguarda anche l’area geografica. Rispetto al 2022, lo scorso anno il più grande incremento è stato portato avanti sull’Italia (oggi al 30%), come esposizione successivamente troviamo Olanda (5%) e Regno Unito (4,5%), mentre se guardiamo ai settori, l’esposizione sulle banche è oltre il 30% mentre i titoli governativi sono al 16 per cento. “La componente investment grade in euro attualmente occupa il 65% del portafoglio. Rispetto a gennaio 2023, ho incrementato molto l’esposizione sui titoli green bond, posizione pari a circa 40%, un tema che seguo da vicino”, dice il gestore.

Selezione complessa

Fare selezione con un portafoglio così composito non è certo semplice. “Utilizzo un modello che si basa su dati storici, indici e altri parametri specifici”, racconta Salza. “Mensilmente analizzo i valori calcolati, utilizzando questo modello, che possono portare a variazioni sull’asset allocation”.  Il 2023, si sa, è stato ottimo per i bond. Quest’anno, a detta dell’esperto, difficilmente ci saranno rendimenti e performance equiparabili. “Però il 2024 ha delle ottime potenzialità per essere un anno positivo”, spiega Salza. “Partiamo da rendimenti medi che sono interessanti. Inoltre, le scelte di politica monetaria delle banche centrali dovrebbero essere favorevoli per l’asset obbligazionario. Ci sono delle variabili da tenere a mente, tra tutte le questioni legate all’inflazione e alla geopolitica, ma l’asset class dovrebbe fare bene. La mia strategia continuerà comunque a essere la stessa: mantenere un portafoglio altamente diversificato, con particolare attenzione alla scelta degli emittenti, e con preferenza verso i quality bond”, conclude il gestore.

Tratto dalla rivista FundsPeople di marzo n. 82