Scott Woods, gestore del fondo con rating Consistente Funds Paople Threadneedle Global Smaller Companies di Columbia Threadneedle Investments, spiega come sfruttare le inefficienze collegate alle convinzioni, consolidate ma non sempre valide, sul concetto di mean reversion.
Il comparto Global small cap di Columbia Threadneedle Investments nasce nel 2012 dall’expertise dell’asset manager nella gestione azionaria. Il fondo Threadneedle Global Smaller Companies, guidato da Scott Woods, ha ottenuto il rating Consistente Funds People, grazie ad una strategia bottom-up ad alta convinzione volta ad individuare aziende di alta qualità con vantaggi competitivi sostenibili nell’universo delle aziende di piccole e media dimensioni.
“Tipicamente”, spiega Woods relativamente alla filosofia di investimento del Threadneedle Global Smaller Companies, “il mercato ritiene che ai rendimenti si applichi la teoria mean reversion, l’idea cioé che il prezzo massimo e il prezzo minimo di un titolo siano temporanei e che esso tenderà ad avere un prezzo medio nel tempo. “Ciò porta ad una sottostima di come le società con solidi vantaggi competitivi possano sostenerli nel tempo, obbligandole in tal modo a scambiare al di sotto del loro valore intrinseco”, aggiunge. L’adozione di una visione a lungo termine e la concentrazione sulla sostenibilità del vantaggio competitivo di un'azienda, è il centro della strategia del prodotto gestito da Woods con l’intento di capitalizzare questa inefficienza.
Settori in evidenza
“L'attenzione alla qualità e alla crescita delle aziende dà al fondo un profilo di rendimento attrattivo e asimmetrico, in quanto tende a catturare maggiormente la crescita dei mercati e a resistere ai ribassi dei mercati”, afferma il portfolio manager. “Il 2019 è stato un altro anno molto positivo per il comparto”, rivela, “in termini assoluti e relativi, a oggi sta performando il 9% rispetto al benchmark, come già a fine ottobre”. “Come ci si può aspettare dato il nostro approccio, la performance è dovuta alla nostra puntuale attività di stock picking, in particolare in settori come la sanità, l'industria e la tecnologia, dove troviamo società innovative che tendono a essere leader di mercato nel loro settore e che offrono un'interessante opportunità di crescita secolare”, specifica inoltre.
Sfide vicine e lontane
“Come investitori bottom-up, riteniamo che le aziende dovrebbero essere considerate in base ai propri meriti e non in base a una visione top-down fondata su paese o settore. Riconosciamo che il rischio Paese possa essere elevato e siamo certamente consapevoli del contesto macro, ma non ci lasciamo influenzare del tutto da esso”, sottolinea Woods. “La vera sfida”, specifica, “ci sarebbe qualora si verificasse una forte rotazione sul value, come accaduto nel 2016, quando gli investitori non si concentrarono più sui fondamentali di un'azienda, ma semplicemente sul prezzo”. “Tuttavia, riteniamo che la probabilità di un rally value sia bassa, dato che permane la pressione sulla crescita economica determinata da fattori profondamente radicati, come l'invecchiamento demografico dei mercati sviluppati e il debito”, conclude.