Il DG dell’istituto empolese spiega i motivi che hanno spinto l’entità ad abbracciare il progetto della neonata Main Capital SGR e le novità in vista per la controllata Millennium SIM.
Il settore del private debt muove passi sempre più decisi in Italia. Lo confermano i numeri (un’indagine condotta da Aifi e Deloitte ha rivelato che nel 2017 gli investimenti negli strumenti di debito per le aziende sono cresciuti del 35% rispetto all’anno precedente e che a beneficiarne sono state soprattutto le PMI) e i nuovi progetti in cantiere. Come quello della neonata Main Capital SGR, che offrirà fondi di private debt e direct lending per supportare lo sviluppo delle imprese italiane.
Tra i promotori della SGR vi è Invest Banca (che del capitale della società detiene il 19%). L’istituto empolese guidato da Stefano Sardelli ha dalla sua una presenza molto radicata sul territorio nazionale - essendo partecipato da altre nove banche – che nel tempo gli ha permesso di maturare un’approfondita conoscenza del tessuto imprenditoriale italiano. “La decisione di aderire a questa iniziativa nasce dalla constatazione del potenziale che presenta il settore del private debt in Italia oggi”, spiega Sardelli. “La difficoltà di accesso al credito delle banche da parte delle piccole e medie imprese è un dato di fatto e lo sviluppo di forme alternative ci sembra una strada interessante da percorrere”, commenta il DG.
Più rami di attività
Come spiega lo stesso Sardelli, Invest Banca vanta due rami di attività principali: “Da un lato abbiamo il servizio di private banking che offriamo da sempre accanto al quale ne abbiamo sviluppato un altro di interfaccia di accesso ai mercati, che ci ha permesso negli anni di crescere molto. Dal punto di vista dei volumi operativi, sul comparto obbligazionario siamo tra i primi tre operatori di Borsa Italiana e attualmente ci troviamo in una fase di sviluppo di nuove controparti, con asset manager italiani ed esteri, family office, compagnie assicurative ecc.”, commenta il DG.
“Tra i mercati che riteniamo più interessanti”, continua Sardelli, “vi sono sicuramente quelli di primo accesso alla quotazione, come l’AIM. Il private debt può sicuramente andare a influire su questo segmento ma come banca ci stiamo muovendo anche sul fronte equity”. A breve, infatti, la controllata Millennium SIM cambierà nome in InvestItaly e inizierà a focalizzarsi sull’offerta di servizi alla consulenza nel corporate finance, M&A e quotazioni.
“Tutte queste novità rappresentano per Invest Banca un modo per completare il business che potrà dunque avvalersi della propria attività sui mercati, della specializzazione di Millennium SIM per quanto riguarda il mondo equity delle PMI e dell’expertise di Main Capital nell’ambito del private debt”, conclude Sardelli.