I fondi che investono nel Paese da inizio anno hanno rendimenti da capogiro. Davide Perinati di Fideuram AM e Michele Cavagna di Aletti Gestielle ci spiegano perché.
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La volatilità è tanta, all'incirca al 25%, negli ultimi tre anni. Ma tra i fondi che performano meglio (una media del 30% da inizio anno e dell'8,5% nell'ultimo mese) ci sono soprattutto loro: quelli che investono in Brasile. Già nel 2015, prima che le cose si mettessero male, dopo che il Senato brasiliano ha approvato il processo di impeachment della presidente Dilma Rousseff - destituita dall'incarico almeno per i prossimi 6 mesi - Mark Mobius, guru degli emergenti di Franklin Templeton, parlava del Brasile come di "un'opportunità irripetibile".
Mobius ha la fama di essere un'inguaribile ottimista, ma questo non significa che non sia in grado di leggere la realtà dei fatti: la peggiore recessione in 25 anni, un crollo del PIL del 3,8% nel 2015 che probabilmente si ripeterà nel 2016, tassi d'interesse al 14% con inflazione sopra il 10% e disoccupazione tra il 7 e l'8% tutto insieme a un forte deprezzamento del real di fronte al dollaro e all'incremento del rapporto debito/PIL di oltre il 60%. Eppure, secondo molti analisti, Il Brasile ha appena intrapreso un ciclo di ripresa, con una bilancia commerciale che sta tornando in positivo e che trae beneficio dal deprezzamento della valuta: oggi il Paese è uno dei pochi Stati del Sud America con un volume d'esportazioni in aumento.
Investire sul Paese carioca è ad alto rischio ma per Mark Mobius, che è bullish sul Brasile da oltre un anno, si trattava di fare una scelta "contrarian" e avere nervi saldi. Oggi basta dare un'occhiata ai dati per capire che il guru aveva ragione.
I fondi azionari che investono in Brasile
Nome | Categoria Morningstar | Società di gestione | Rendimento totale da inizio anno (%) | Rendimento totale 1 anno (%) | Rendimento annualizzato 3 anni (%) |
---|---|---|---|---|---|
Deutsche Invest I Brazilian Equities NC | Azionari Brasile | Deutsche Asset Management | 34,29 | -20,82 | -15,46 |
Aberdeen Global Brazil Equity S2 | Azionari Brasile | Aberdeen Asset Management | 31,95 | -14,97 | -13,77 |
Pictet-Brazil Index R USD | Azionari Brasile | Pictet | 31,79 | -20,56 | -13,53 |
Fonditalia Equity Brazil R | Azionari Brasile | Fideuram | 31,07 | -22,74 | -15,87 |
HSBC GIF Brazil Equity AC | Azionari Brasile | HSBC | 30,29 | -21,14 | -18,10 |
UBS (Lux) ES Brazil (USD) P-acc | Azionari Brasile | UBS | 28,89 | -16,54 | -14,23 |
Santander AM Brazilian Equity A | Azionari Brasile | Santander | 24,03 | -21,55 | -14,97 |
JPM Brazil Equity D (acc) USD | Azionari Brasile | JPMorgan | 22,94 | -22,13 | -17,70 |
Nordea-1 Brazilian Equity E EUR | Azionari Brasile | Nordea | 21,76 | -20,80 | -13,49 |
Bradesco Glbl Braz Eqs M&S Cap R EUR | Azionari Brasile | MDO Management | 21,49 | -14,72 | -14,73 |
BNY Mellon Brazil Equity A EUR | Azionari Brasile | BNY Mellon | 18,71 | -19,85 | -14,49 |
Amundi Fds Eq Brazil SU-C | Azionari Brasile | Amundi | 17,05 | -26,15 | -17,99 |
Parvest Equity Brazil | Azionari Brasile | BNP Paribas | 25,75 | -22,35 | -15,14 |
Fonte: Morningstar Direct. I fondi qui selezionati sono disponibili alla vendita retail in Italia. Sono state considerate solo le primary share class. Tutti i dati sono espressi in euro. I rendimenti sono aggiornati al 12-13 maggio 2016.
I fondi obbligazionari, bilianciati e garantiti con maggiore esposizione in Brasile
Nome fondo | Categoria Morningstar | Società di gestione | Esposizione fondo in obbligazioni brasiliane (%) |
Rend. tot. da inizio anno (%) |
Rend. tot. a 1 anno (%) | Rend. ann. a 3 anni (%) | Data di rendimento |
---|---|---|---|---|---|---|---|
HSBC Global Investment Funds - Brazil Bond Class AD | Obbligazionari Altro | HSBC | 84,13 | 28,25 | -6,46 | -11,03 | 13/05/16 |
UBS (Lux) Bond SICAV - Brazil (USD) P-acc | Obbligazionari Altro | UBS | 85,84 | 24,99 | 3,56 | -2,79 | 13/05/16 |
Bradesco Global Funds Brazilian Fixed Income USD R | Obbligazionari Altro | MDO Management | 63,23 | 23,01 | -10,42 | -7,99 | 12/05/16 |
Santander AM Brazilian Fixed Income A | Obbligazionari Altro | Santander | 50,25 | 22,19 | -2,80 | -5,83 | 12/05/16 |
Amundi Eureka Brasile 2016 | Fondi garantiti | Amundi | 19,92 | -12,86 | -11,40 | 10/05/16 | |
Aberdeen Global Brazil Bond Fund A2 | Obbligazionari Altro | Aberdeen AM | 92,26 | 16,73 | -0,87 | -4,57 | 13/05/16 |
AZ Fund 1 Real Plus B-AZ Fund Acc | Obbligazionari Altro | Azimut | 12,58 | -5,87 | 12/05/16 | ||
Bradesco Global Funds Brazilian Hard Currency Bond Fund USD R EUR | Obbligazionari Altro | MDO Management | 65,90 | 9,18 | -14,34 | 1,19 | 12/05/16 |
Franklin Brazil Opportunities Fund N(acc)USD | Bilanciati Altro | Franklin Templeton | 85,78 | 1,83 | -6,31 | 1,16 | 16/05/16 |
Fonte: Morningstar Direct. I fondi selezionati sono venduti in Italia con accesso retail. Tutti i dati sono espressi in euro, aggiornati alla data sopra riportata (prima metà di maggio 2016). La selezione è stata effettuata seguendo come criterio la ricerca per nome. Non esiste infatti una categoria Morningstar specifica sui fondi obbligazionari/bilanciati/garantiti Brasile.
Il fortunato caso del Fonditalia Equity Brazil
Tra i primi fondi azionari con maggior rendimenti (come si nota nella prima tabella) c'è il fondo di Fideuram Asset Management, gestito da Davide Perinati che da inizio anno ad oggi ha guadagnato il 31,07%. Secondo il portfolio manager, interpellato da Funds People, la visione sul mercato brasiliano è di cauto ottimismo. "La violenta correzione e l’aggiustamento valutario iniziati a metà 2014, ci avevano portati già sul finire dello scorso anno a considerare appetibile il mercato azionario brasiliano sotto l’aspetto valutativo ma l’incertezza politica, gli scandali legati alla corruzione e la situazione dell’economia reale consigliavano cautela", spiega Perinati.
"Il Brasile sta uscendo da un contesto (politico-economico e sociale) particolarmente difficile e travagliato", precisa il gestore "che ha necessariamente coinciso con la peggior fase di ribasso del mercato azionario dal 2008 e con una svalutazione consistente della valuta locale. Ma riteniamo che una svolta sia possibile e che la borsa brasiliana ne abbia già anticipato in parte l’esito positivo con il forte rialzo degli ultimi mesi, accompagnato dall’apprezzamento della valuta locale. Crediamo infatti che gli ultimi sviluppi politici stiano creando le condizioni per un cambiamento importante ma è ancora troppo presto per capire se sarà strutturale".
"Il cambiamento di leadership politica e l’agenda del nuovo governo, focalizzata sulla stabilizzazione delle finanze pubbliche (riduzione de deficit e contenimento della spesa pubblica), sulla riforma del welfare (pensioni in particolare) e sull’aumento degli investimenti, ci fanno essere più costruttivi sul medio termine", continua Perinati. Da qui la strategia d'investimento adottata dal gestore. "Ritenevamo che i tassi d’interesse reali così come le aspettative di inflazione fossero troppo elevati e non coerenti con la recessione e destinati a normalizzarsi nel medio termine. Inoltre, il valore reale del cambio, la cui svalutazione ha favorito il riequilibrio della bilancia commerciale e un aggiustamento significativo del deficit di parte corrente, aveva raggiunto quello che secondo noi era un livello di equilibrio adeguato all’attuale situazione economica", afferma il portfolio manager.
"Abbiamo pertanto impostato un portafoglio che sovra-pesasse i settori più esposti ad una discesa dei tassi d’interesse concentrandoci sui titoli del settore infrastrutture (concessioni autostradali) e sull’immobiliare commerciale (operatori di centri commerciali). Una componente significativa dei sovrappesi è stata inoltre investita nelle banche che beneficiavano di valutazioni attraenti e margini d’interesse elevati e in alcuni industriali manifatturieri. Abbiamo invece sotto-pesato i titoli ed i settori più legati alle esportazioni, quali i cartari ed alcuni tra quelli maggiormente legati alla domanda interna supermercati e retailer".
Gestielle Obiettivo Brasile: quando i titoli di Stato sono un fattore positivo
Nei primi mesi dell'anno, a beneficiare del Paese, non è solo l'azionario. Il fondo bilianciato di Aletti Gestielle SGR, ad esempio, gestito da Michele Cavagna, da inizio ha raggiunto percentuali di rendimento vicini al 12%. "Dopo due anni di contrazione dell’attività economica, una crescita dei prezzi che ha raggiunto il 10%, e un disavanzo pubblico ormai vicino al 10% annuo, l’auspicio degli investitori è che il nuovo governo sia in grado di far passare un insieme di misure radicali e che l’economia sia in grado di riprendere un sentiero di espansione", dice a Funds People il gestore del Gestielle Obiettivo Brasile.
"Il mercato brasiliano è stato sostenuto a partire dal mese di febbraio dalle notizie legate all’inchiesta Lava Jato, con implicazione di figure vicino al presidente (tra cui l’ex presidente Lula), che hanno fatto salire notevolmente le probabilità di impeachment. Gli investitori hanno smesso di valutare la situazione economica del Paese e sono corsi dapprima a ricoprire le posizioni di sottopeso, e poi a puntare sempre più sulla sospensione del Presidente", continua il gestore. "L’indice Bovespa è salito di oltre il 40% dai minimi di gennaio, e attualmente è in rialzo di circa il 18% da inizio anno; la valuta brasiliana si apprezzata di oltre l’8% contro euro".
Ma qual è stata l'esposizione del fondo? "Ha sempre mantenuto una significativa esposizione azionaria, privilegiando i titoli sensibili alla riduzione dei tassi di interesse a discapito di quelli legati alle materie prime. I titoli di stato brasiliani, con rendimento che a inizio anno erano superiori al 15%, hanno rappresentato un ulteriore fattore positivo alla performance complessiva", spiega Michele Cavagna.
"Valutando positivamente il potenziale che una rigorosa politica economica può apportare all’economia brasiliana si preferisce mantenere un approccio costruttivo nei confronti del mercato brasiliano, pur senza rincorrere i movimenti di mercato dettati da speranze di manovre in grado di risanare velocemente il quadro economico del paese, evitando tuttavia i titoli di società legate alle materie prime il cui indebitamento rende difficile prospettare un cambio di rotta, anche nell’attuale contesto politico".