Se un euro debole potrebbe rivelarsi utile

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foto: autor M4D GROUP, Flickr, creative commons

Gli operatori finanziari si sono convinti che la FED disponga ora delle necessarie rassicurazioni per affrontare il nuovo scenario restrittivo, anche se rimane una netta impressione che il rialzo dei tassi non potrà che rimanere accomodante in funzione delle variabili macroeconomiche interne. In tal modo possono essere giustificati l’appiattimento della curva dei rendimenti dei Treasury e lo scatto in avanti del dollaro USA. Dopo questo ampio movimento, che ha influenzato tutti i mercati finanziari, l’attenzione si sposta ai prossimi meeting di FED e BCE di dicembre per avvalorare le varie ipotesi che gli analisti hanno già tracciato. Spiega Corrado Caironi, investment strategist di R&CA, che “nella sessione di ottobre la Fed era stata più chiara rispetto alle aspettative del mercato, eliminando il riferimento alla situazione internazionale e ritornando concentrata sui dati domestici. La pubblicazione di dati robusti, in particolare nel mercato del lavoro, sono state probabilmente le ragioni di una rivalutazione del Dollaro US e delle possibilità di un rialzo dei tassi di interesse entro fine anno”. A queste ragioni si affiancano le diverse risposte delle principali banche centrali. Tra i paesi del G10 sono state le autorità monetarie di Stati Uniti e Gran Bretagna a sottolineare la necessità di un restringimento, mentre tutti gli altri governatori continuano nella loro politica accomodante.

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