Si allarga la copertura per la voluntary disclosure

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foto: autor Lasse Christensen, Flickr, creative commons

Al via una mega sanatoria in materia di voluntary disclosure, ovvero di rientro dei capitali detenuti all’estero attraverso una collaborazione volontaria. In altre parole, non si dovranno pagare quegli anni su cui c’era il punto interrogativo del raddoppio dei termini che avrebbe potuto rendere molto onerosa la procedura. Quindi la presentazione della richiesta per il rientro dei capitali permetterà di accedere alla non punibilità anche per i periodi d’imposta per i quali sono già decaduti i termini di accertamento. A dirlo è la seconda versione dello schema di decreto legislativo sulla certezza del diritto esaminato dal Consiglio dei ministri della scorsa settimana e il cui testo, insieme a quelli su internazionalizzazione delle imprese e fattura elettronica, è stato assegnato giovedì scorso alle commissioni di Camera e Senato. Il testo consegnato al Parlamento per un nuovo parere prevede, infatti, che per la causa di non punibilità (articolo 5-quinqies, comma 2 del Dl 167/2000) "si considerano oggetto della procedura di collaborazione volontaria anche gli imponibili, le imposte e le ritenute correlati alle attività dichiarate nell’ambito di tale procedura per i quali è scaduto il termine per l’accertamento".

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