"Il 2014 è stato un anno di notevoli successi. Il patrimonio in gestione è infatti cresciuto a 720 milioni di masse, con una raccolta netta di 250 milioni", dice il general manager Luca Zaccagnini.
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Dicono che il vero core della loro società di gestione sia la centralità del cliente. E d'altronde gli ultimi bilanci di Sofia SGR, la società milanese di gestione e di private banking, nata nel 2006 e fondata da Alberto Crespi, sembrano dar loro ragione. "Se da un lato sono cresciute le masse, dall’altro è migliorata anche la “qualità” della clientela. Sofia può infatti contare su un portafoglio medio di 510.000 euro per cliente, in crescita del 30% rispetto al 2013", spiega a FundsPeople Luca Zaccagnini, general manager per lo sviluppo e il coordinamento della rete di Sofia SGR. "Il 2014 è stato un anno di notevoli successi. Il patrimonio in gestione è infatti cresciuto a 720 milioni di masse, con una raccolta netta di 250 milioni. I risultati sono frutto dell’eccellente qualità della rete di Advisor, che nel corso del 2014 è cresciuta ulteriormente grazie anche all’inserimento di dieci nuovi professionisti", continua Zaccagnini.
Secondo la società, nel 2014 c'è stata una consistente crescita dei ricavi netti, passati a 5,5 milioni di euro (+ 38% rispetto all’esercizio precedente), che hanno consentito alla SGR milanese di effettuare una serie di investimenti indispensabili alla “seconda start-up” della società, oggi perfettamente adeguata per supportare gli importi sviluppi previsti a piano per il triennio 2015/2017. Ma anche il primo trimestre 2015 si è chiuso con un segno più: "il patrimonio in gestione ha superato quota 810 milioni di masse grazie a flussi di raccolta netta decisamente rilevanti. Risultati perfettamente in linea con gli obiettivi del 2015, anno in cui la SGR vuole tagliare il traguardo del miliardo di euro", afferma soddisfatto Zaccagnini.
"Sofia SGR ha consolidato negli anni il suo innovativo modello di business, ridefinendo in modo moderno il perimetro del Private Banking. E i punti di forza del modello sono essenzialmente tre", racconta il manager della SGR. "In primo luogo Sofia è totalmente indipendente da istituti bancari e da compagnie assicurative nel suo modus operandi: in questo modo chi propone e decide il servizio di private banking è totalmente indipendente dal servizio erogato dalla banca. Questa caratteristica fondamentale consente alla SGR di operare scelte in totale autonomia e unicamente nel pieno interesse dell’investitore. In secondo luogo Sofia coniuga in modo perfetto il principio della solidità e dell’affidabilità con quello della massima agilità: il patrimonio del cliente è, infatti, preferibilmente depositato presso una banca terza a suo nome, con un mandato di gestione degli investimenti a Sofia SGR. Un modo semplice ma efficiente per gestire le esigenze della clientela evoluta, che cerca sempre più soluzioni personalizzate ma altresì garantite da istituzioni di alto livello. In questo contesto si è particolarmente evoluta la partnership con UBS Italia. Per ultimo, ma non certo per importanza, la figura dell’Advisor in Sofia, assolutamente centrale per interpretare le esigenze di clientela di alto standing ma soprattutto capace di creare soluzioni personalizzate di Wealth Management con il supporto della società. Una vera trasformazione della classica figura del “private banker”, una nuova figura sulla quale Sofia sta investendo per mantenere alti standard qualitativi".
D'altronde tra le novità della società, che fa business soprattutto con le gestioni patrimonali sia attraverso linee di gestione "Sofia Powered" che gestioni personalizzate per i clienti, c'è proprio una crescita organica del Network di Advisor, per il quale la SGR punta all'inserimento di almeno 15 figure di alto livello e all'apertura di quattro nuove sedi nel Nord Italia. La boutique milanese è poi presente anche sul collocamento i fondi e sicav con oltre "venti fra le principali società di asset management italiane e straniere, oltre ai veicoli di Private Insurance per l’ottimizzazione fiscale e successoria grazie ad accordi che la SGR ha concluso con importanti compagnie assicurative di diritto estero", conclude Luca Zaccagnini.