Stillavato (Banca del Piemonte): "Preferiamo i titoli governativi europei"

Stefano Stillavato
Foto ceduta

Quattordici asset class per circa 200 fondi d’investimento. È la buy list del team di fund selection di Banca del Piemonte, che negli ultimi tempi ha subìto non poche variazioni. “È chiaro che i rendimenti sono finalmente disponibili nel mondo obbligazionario. Non solo. Sono molto competitivi rispetto ai rendimenti equity sia negli Usa che in Europa”, dice l’analista Stefano Stillavato. Nel comitato investimenti di Banca del Piemonte ci si confronta sulle scelte. “Ci siamo riuniti da poco, al momento preferiamo i titoli governativi piuttosto che quelli corporate. I governativi sono più difensivi e tendono a beneficiare del rallentamento dell’economia. Sul fronte europeo siamo positivi su tutta la curva, sia nella parte breve che lunga. Negli Stati Uniti invece preferiamo i titoli a breve medio termine, considerato ancora qualche dubbio sulla politica fiscale americana”.

Processo di selezione

L’ufficio investment advisory supporta le reti commerciale della banca, sia in termini di selezione che di costruzione dei portafogli dei clienti. “Mi occupo nello specifico delle analisi quantitative e qualitative su tutto l’universo investibile Ucits. In generale, per quanto riguarda l’analisi quantitativa, prendiamo in considerazione una serie di indicatori di rendimento aggiustati per il rischio su più orizzonti temporali. Da poco, poi abbiamo sviluppato un piccolo algoritmo che va a catturare la persistenza dei prodotti nel battere il benchmark e il peer group”, spiega l’analista. Poi subentra il lavoro di due diligence sui singoli fondi. “Non abbiamo delle regole ferree ma tendiamo comunque a selezionare fondi di una certa entità, con masse sopra i 100 milioni”.

Stili e strategie selezionate

Nel corso degli anni le strategie income sono proliferate. Un modo per assicurare un rendimento alla clientela, anche nei momenti in cui il grosso del mercato offriva rendimenti negativi. Adesso invece, coi tassi tornati a livelli elevati la costruzione dei portafogli di Banca del Piemonte è cambiata. “Siamo riusciti a ricostruire nel corso dell’anno uno zoccolo duro che contraddistingueva il portafoglio tipo di qualche anno fa. E abbiamo spinto molto sulla parte obbligazionaria, naturalmente”, continua Stillavato.

Sul versante azionario invece il fund selector è più costruttivo sul comparto statunitense, rispetto a quello europeo. Inoltre anche lo stile è stato modificato. “L’industria si era sbilanciata molto sul growth. Adesso stiamo virando sul quality growth, quindi su tutti quei fondi che investono in società con un business ben definito”. Inoltre per quanto riguarda i settori l’esperto è neutrale sulla tecnologia, preferendo i fondi difensivi, come healthcare e consumi.

Sostenibilità

Guardare alle caratteristiche ESG fa parte dell’analisi quantitativa di Banca del Piemonte. “Sfruttiamo la classificazione Sfdr, incrociando le nostre analisi con i data provider su cui ci basiamo: Morningstar e Prometeia”, spiega Stefano Stillavato. “Siamo fortunati perché quando si parla di sostenibilità il mondo della finanza è uno dei settori più virtuosi, per questo quasi il 90% della nostra buy list è fatta da fondi articolo 8 o 9 senza grossi sforzi”, conclude il professionista.

Tratto dalla rivista FundsPeople n. 77 di ottobre.