Tassi (Columbia Threadneedle): "2024, la geopolitica prende la scena. Rischi superiori di quelli macroeconomici"

Tommaso Tassi News
Tommaso Tassi, immagine concessa (Columbia Threadneedle Investments)

L’importanza di adattarsi a un contesto mutevole. È questa secondo Tommaso Tassi, country head Italia di Columbia Threadneedle Investments, la principale lezione che gli investitori possono trarre da un 2023 particolarmente complesso. Dodici mesi di mercati contrassegnati da molteplici fattori avversi tra cui il rialzo dei tassi, il rallentamento della crescita, l’inflazione persistente e le numerose sfide geopolitiche, con il recente scoppio di un nuovo conflitto in Medio Oriente. Ma nonostante il contesto difficile, Tassi rintraccia anche degli elementi di fiducia: “La crescita in alcune aree del mondo sebbene in rallentamento si è mantenuta positiva. Inoltre, il mercato del lavoro non ha sofferto così come ci si attendeva per le politiche monetarie restrittive, mentre l’inflazione sta lentamente rientrando negli obiettivi target”, spiega Tassi.

Aumenta il rischio geopolitico

Guardando al 2024, si delimita uno scenario in cui i tassi rimarranno più alti più a lungo. Oggi il principale quesito degli operatori finanziari è per quanto tempo resteranno ai livelli attuali prima che le banche centrali decidano di effettuare i primi tagli. Ma secondo Tassi il vero elemento di incertezza sui cui porre l’attenzione è il dato geopolitico. Con l’irrompere sulla scena lo scorso anno della guerra in Ucraina e con l’inizio a ottobre delle ostilità tra Israele e Hamas, la geopolitica e le crisi derivanti da equilibri mondiali in forte deterioramento sono salite in cima alla lista delle preoccupazioni per i mercati. “Nel 2024 i rischi geopolitici potrebbero essere superiori ai rischi macro economici, dato che il tentativo delle banche centrali di raffreddare l’economia per contrastare l’inflazione sembra essere andato in porto senza provocare un hard landing e arrestare la crescita. Ma l’insorgere di nuovi rischi geopolitici potrebbe complicare questo panorama, con degli impatti anche sul lato macro economico”, analizza.

Per navigare questo scenario, secondo Tassi risulta quindi indispensabile saper cogliere le opportunità nell’incertezza: “I tassi più alti più a lungo consentono agli investitori obbligazionari di beneficiare di rendimenti interessanti, sia sulla parte governativa che su quella corporate. Sul versante azionario, invece, guardiamo con interesse a quei mercati che fino a oggi sono cresciuti meno e che nella previsione di un allentamento delle banche centrali potranno beneficiare di un rimbalzo della crescita”, dice l’esperto.

Nella view di Tassi bisogna attendersi per il prossimo anno un’elevata differenziazione tra i mercati, che potrebbe essere ancora più marcata di quella già verificatasi finora. “La reazione alla crisi del Covid delle banche centrali è stata congiunta. Ma adesso la Fed ha meno urgenza di allentare i tassi rispetto alla Bce e alla BoE, per una crescita più resiliente negli Stati Uniti. Questo andrà a produrre delle differenze a livello geografico tra i vari mercati, anche a fronte di valutazioni azionarie ad oggi particolarmente care nel mercato Usa”, dice Tassi.

Asset su cui puntare

Per la corsa dei rendimenti per i rialzi dei tassi, Tassi consiglia di inserire in modo strategico la parte obbligazionaria nei portafogli, andando tatticamente anche in sovrappeso su alcune componenti obbligazionarie. “La nostra predilezione è per il corporate investment grade sia globale che europeo. Il focus è sulle società di alta qualità, in virtù di un’economia che sta dando prova di resilienza ma con tassi di default in aumento. Al momento i titoli bancari, delle utilities e di alcune parti del real estate sono per noi i settori più interessanti del corporate europeo. Inoltre, in previsione di un rallentamento dei tassi siamo più lunghi di duration rispetto al benchmark”, osserva il manager. In funzione dell’ampia dispersione in termini di rendimenti prevista per il 2024, per l’azionario la casa di gestione punta sulle azioni di qualità a livello globale non solo large ma anche small cap, con forti vantaggi competitivi rispetto ai competitor. “Vediamo anche ben posizionata la tecnologia con un interesse per le aziende di semiconduttori, cloud, software e cyber sicurezza. Sono tematiche che riteniamo interessanti non solo perché si legano al tema emergente di quest’anno dell’intelligenza artificiale ma anche in ottica di sviluppo di lungo termine”, argomenta Tassi.

Columbia Threadneedle Investments e l’Italia

Per Columbia Threadneedle Investments l’Italia rappresenta un mercato chiave, in cui è presente da 16 anni e che segue con un team dedicato di circa dieci professionisti che operano nella sede di Milano. “Disponiamo di un’ampia base di clienti che abbraccia i diversi canali delle reti di consulenza, fund buyer e investitori istituzionali come fondi pensioni, casse di previdenza e fondazioni bancarie. Nel corso del tempo tutti e tre i segmenti sono cresciuti in maniera consistente, con il vantaggio di poter contare su di una clientela diversificata, ognuna con proprie logiche ed esigenze”, sottolinea Tassi. “Siamo sempre riusciti ad intercettare i bisogni specifici dei clienti italiani e vogliamo continuare a farlo, nell’ottica di sviluppare ulteriormente il nostro business. Il nostro vantaggio è di far parte di un grande gruppo globale che ha nel suo DNA la gestione degli investimenti. Siamo un asset manager attivo, con un focus globale e con una filosofia bottom up che fa dell’analisi fondamentale e dell’attenzione per le tematiche ESG i suoi punti di forza. E a ciò si aggiunge l’impegno diretto per il cambiamento positivo tramite l’engagement con le società investite”, conclude Tassi.