Trabattoni (UBP): “Abbiamo aumentato l’esposizione ai governativi e ridotto la componente investment grade”

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Il 2017 è stato un anno particolarmente positivo per Union Bancaire Privée (UBP), che ha archiviato lo scorso esercizio con masse in gestione pari a 125 miliardi di franchi svizzeri a livello globale. “In Italia, il nostro business è maggiormente focalizzato sui segmenti wholesales e istituzionale. Lo scorso anno abbiamo superato 1,5 mld di euro di masse in Italia, con una raccolta pari a circa 200 mln di euro”, afferma Luca Gabriele Trabattoni, country head Italy e Mediterranean Countries di UBP.

I prodotti di maggior successo nel 2017

“Lo scorso anno la nostra gamma di prodotti fixed income è stata di gran lunga la categoria più apprezzata dagli investitori italiani”, afferma l’esperto. I fondi di maggior successo sono stati l’UBAM Global High Yield Solution, che si è aggiudicato il doppio rating Blockbuster e Consistente nel 2018, l’UBAM - Dynamic US Dollar Bond, che investe la maggior parte del patrimonio in floating rate notes, e l’UBAM – US Dollar Bond. Guardando alla componente azionaria, la società ha puntato molto sull’UBAM – Europe Small Cap Equity, che lo scorso anno ha realizzato una performance di +22,1%. “Il comparto ha raccolto oltre 100 mln di euro a livello globale (di cui 25 mln in Italia), e si differenzia sul mercato per la qualità della gestione di Charlie Anniss, che vanta oltre 15 anni di esperienza negli investimenti in azioni europee”, aggiunge. Anche l’UBP PG – Active Income, cogestito con Patrners Group, rientra tra i fondi di punta della casa svizzera. La strategia, cogestita dal team Private Debt di Partners Group e dal team Global e Absolute Return Fixed Income di UBP, utilizza un approccio del valore relativo per investire il capitale nelle varie classi di asset del debito pubblico e privato e in diverse regioni, inclusi i segmenti investment grade, high yield, senior loan, debito mezzanino, immobiliare e infrastrutture. Il comparto, lanciato nel 2016, ha già raccolto oltre 300 mln a livello globale.

Prodotti e strategie su cui puntare

Trabattoni osserva come nel primo trimestre del 2018 i maggiori inflow si siano concentrati sui prodotti fixed income, andando a privilegiare le strategie Global High Yield, le covertibili globali e l’UBP PG – Active Income (destinato prevalentemente alla clientela istituzionale italiana). “In Italia nel 2018 abbiamo già registrato una raccolta netta di oltre 100 mln di euro. Quest’anno confermiamo le soluzioni di investimento proposte nel 2017, anche se sarà più importante offrire prodotti in grado di proteggere gli investitori nelle fasi di correzione di mercato”.

Nella gamma prodotti UBP, tra i più performanti dei primi mesi del 2018 troviamo l’U Access (IRL) Trend Macro, che si è aggiudicato il rating Consistente nel 2018 e ha già accumulato una performance positiva del 7,6% (al 30/04). “Si tratta di un alternativo global macro che utilizza una strategia diversificata con prevalenza fixed income e valute, con target di rendimento del 6%-7% annuo”, spiega Trabattoni. Inoltre, quest’anno la società punterà molto su strategie tematiche con gestione long/short per contenere la volatitità del sottostante, come ad esempio il fondo U Access (IRL) Electron Global Utility, un alternativo long/short azionario che investe in 'utilities e infrastructure' a livello globale e che nel 2017 ha realizzato una performance del 13,3% e sull’U Access (IRL) Nexthera, un comparto long/short equity global che investe nel settore biotech/healthcare. “Si tratta di un prodotto tematico di nicchia che si prefigge l’obiettivo di contenere la volatilità nel settore biotech/healthcare. È un segmento che stiamo raccomandando in quanto è entrato in una fase di M&A che stimiamo possa durare ancora un paio d’anni”.

Lato azionario, come nel 2017, la società è molto constructive sul segmento delle small cap come area di approccio globale (in particolare europee, giapponesi e svizzere). Inoltre, per proteggere i portafogli e cercare decorrelazione, la società raccomanda tutte quelle strategie che hanno ritorni e volatilità tipici dei rendimenti obbligazionari ma con un sottostante equity come ad esempio le strategie di merger arbitrage. In termini generali, quest’anno UBP ha ridotto l’esposizione azionaria, mentre da metà aprile ha deciso di aumentare l’esposizione alle obbligazioni governative, riducendo la componente investment grade. “Negli ultimi 2-3 anni ci siamo protetti dal rischio di rialzo dei tassi riducendo l’esposizione sui titoli governativi e andando ad allungarci sui titoli investment grade. Il mese scorso, per la prima volta negli ultimi due anni, abbiamo aumentato l’esposizione ai titoli governativi, anche se siamo ancora sottopeso”, conclude.