Tutti i flussi del private banking (nel primo trimestre 2023)

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Foto Michael Longmire (Unsplash)

Un inizio 2023 positivo, quello del private banking Italiano, che chiude il primo trimestre raggiungendo i 1.030 miliardi di masse gestite (+3,7% rispetto ai 994 miliardi del quarto trimestre 2022) e torna a superare i mille miliardi esattamente ad un anno di distanza. Queste le principali risultanze dall’analisi del mercato servito, a cura dell’Ufficio Studi dell’Associazione Italiana Private Banking. Nei primi tre mesi dell'anno, inoltre, la raccolta netta complessiva realizzata dagli operatori private ha chiuso a 13 miliardi euro, in crescita dell’1,3% rispetto al trimestre precedente (10 miliardi).

Guardiamo con soddisfazione ai risultati ottenuti in avvio d’anno, perché ci avviciniamo con largo anticipo alle masse in gestione che avevamo previsto di raggiungere entro il 2023”, commenta Andrea Ragaini, presidente AIPB. “L’analisi dei dati del primo trimestre testimonia che il valore aggiunto della consulenza private, che unisce alla professionalità del private banker processi strutturati, ha consentito alla clientela di trarre un sensibile vantaggio dall’andamento dei mercati finanziari, malgrado il permanere di venti contrari”.

Bene fondi e gestioni patrimoniali, giù il comparto assicurativo

Lo scenario macroeconomico e finanziario dei primi tre mesi dell’anno è stato caratterizzato da una performance positiva dei mercati, nonostante lo stop di marzo a seguito delle tensioni nel sistema bancario internazionale (casi SVB e Credit Suisse), l’elevato livello di inflazione e le politiche restrittive delle banche centrali. Ne deriva che, in controtendenza rispetto al 2022, l’effetto mercato (rivalutazione/svalutazione della ricchezza per l’andamento dei mercati finanziari) ha contribuito ad una crescita di 16 miliardi di euro delle masse gestite dal private banking.

Tutti i nuovi flussi raccolti dal private sono confluiti verso gli investimenti. Mentre la raccolta diretta ha subito una lieve flessione (-2,8%), il comparto amministrato l’ha fatta da padrone per il secondo trimestre consecutivo, con flussi in ingresso per 19 miliardi di euro. Nel primo trimestre dell’anno è tornata positiva anche la raccolta netta del comparto gestito (2,4 miliardi di euro), sostenuta dalle gestioni patrimoniali (1,8 miliardi) e dai fondi comuni (600 milioni). Il comparto assicurativo ha risentito invece dell'aumento dei tassi sulle gestioni separate e delle tensioni legate alla vicenda Eurovita, facendo registrare una raccolta negativa per 4,4 miliardi.