Secondo gli esperti, gli USA lasciano campo libero alla Cina in Asia, che ha iniziato un trend ciclico positivo grazie ad investimenti pubblici e privati.
La Cina è la seconda economia al mondo, una di quelle con più rapida crescita, ed ha ormai acquisito un ruolo fondamentale all’interno delle dinamiche dell’economia globale, affiancandosi agli Stati Uniti e alle altre economie sviluppate, anche sul lato della domanda. Il Dragone asiatico è storicamente conosciuto per l’esportazione della bassa inflazione nel resto del mondo, attraverso la produzione di beni a basso costo.
Tuttavia, il Paese entra nel Nuovo Anno con un pesante debito sulle spalle. Le autorità hanno attuato un piano di intensi stimoli fiscali per frenare la crescente deflazione. Il 2016 è stato secondo solo al 2009 in termini di aumento del debito pubblico cinese. In questo inizio 2017 le autorità hanno già iniziato a ridurre la portata degli stimoli, e l’effetto di questi ultimi sull’economia potrebbe gradualmente dissiparsi.
Nel 2017, il quesito più importante che gli esperti dei mercati si pongono, riguarda le conseguenze che la nuova Amministrazione Trump avrà sull’economia cinese, viste le numerose promesse proibizioniste che il nuovo presidente degli Stati Uniti ha presentato, nei suoi numerosi discorsi pre e post-elettorali. A tal proposito Rob Simpson, gestore specializzato in debito emergente presso Insight Investment (BNY Mellon IM), da una sua opinione sull’evoluzione degli accordi commerciali tra USA e Paesi asiatici.
“Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha deciso di abbandonare la Trans-Pacific Trade Partnership (TTP) in favore di accordi commerciali con i singoli Paesi asiatici. Questo potrebbe aprire la strada a una crescente influenza della Cina sull’Asia nel corso dei prossimi anni. Gli altri Stati membri potrebbero infatti rivolgersi alla seconda più grande economia globale nel tentativo di salvare ciò che resta della Partnership. I leader dei Paesi coinvolti nella TTP hanno espresso il loro impegno a proseguire nell’iniziativa, prospettando un nuovo accordo regionale commerciale per l’Asia incentrato stavolta intorno alla Cina. Le economie del Sud Est asiatico si stanno già orientando verso la Regional Comprehensive Economic Partnership (RCEP), un accordo sostenuto da Pechino che rappresenta un passo in avanti verso l’integrazione commerciale in Asia. La posizione degli Stati Uniti sulla TTP è considerata da alcuni come un regalo alla Cina. Ma ci sono altre considerazioni che saranno fondamentali per sancire il successo economico cinese, inclusi gli ulteriori annunci di Trump in materia di politiche commerciali, che potrebbero spingere Pechino a porsi sulla difensiva, influenzando così le priorità del governo”.
Steven Bell, capo economista di BMO Global Asset Management, parla invece di un processo di ripresa della situazione cinese, attraverso investimenti pubblici e privati, “il processo di ripresa appare visibile. Il supporto dello Stato al mercato immobiliare e gli accresciuti investimenti pubblici sono evidenti nei migliori dati cinesi sul PMI. Ma ancora più importanti sono gli investimenti privati, che adesso stanno a loro volta cominciando a invertire la rotta. Nel 2017, le autorità sembrano intenzionate a restare proattive almeno fino al plenum di ottobre, e ci aspettiamo che la traiettoria positiva dell’economia, continui un trend ciclico positivo che dovrebbe continuare in senso anche più ampio in tutta la regione”.