Per Intesa Sanpaolo Vita, il debito dei mercati emergenti continua a rivestire un ruolo importante nei portafogli. “Essendo noi investitori di medio/lungo periodo per natura, crediamo nei benefici derivanti da un approccio disciplinato all’asset allocation strategica. Sul breve termine, invece, navighiamo la volatilità di mercato ricalibrando quando necessario le caratteristiche del portafoglio, ad esempio il rischio di credito e la duration, all’interno dei limiti concordati”, spiega Andrea Spinatelli, Emerging Markets portfolio manager della società. Per l’esperto i rendimenti nominali dell’asset class rimangono interessanti, ma occorre guardare con cautela ai livelli molto contenuti degli spread. Per quanto riguarda i titoli sovrani, in particolare, ribadisce che è quanto mai importante adottare un solido approccio bottom-up, “prestando attenzione ai fondamentali per capire quanto questi continuino ad essere supportivi a questi livelli. Negli ultimi mesi ad esempio alcuni emittenti sono riusciti a raggiungere importanti obiettivi, diventando delle cosiddette rising stars e riuscendo a ridurre il proprio costo del debito. La nostra esposizione ad alcuni di questi Paesi è riuscita quindi a fornire un importante contributo al portafoglio complessivo”, aggiunge. Infine, Spinatelli spiega che in linea con quanto suggerito dal FMI, la società sta rivolgendo la propria attenzione verso quei Paesi che mostrano un maggior grado di responsabilità fiscale. “Crediamo che proprio la sostenibilità dei deficit e la stabilizzazione dei livelli di debito rispetto al PIL saranno temi chiave per il prossimo anno”, conclude.
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