Un grafico per consulenti e private banker spiega cos'è successo nel 2021

Terra Nova Fondation, Flickr, Creative Commons
Terra Nova Fondation, Flickr, Creative Commons

Ci lasciamo alle spalle un anno atipico, durante il quale il sentiment macroeconomico si è discostato dall'andamento dei mercati. Il 2021, il secondo anno della pandemia, è stato caratterizzato da una ripresa più tiepida ma questo rallentamento è stato appena percepito nelle asset class più rischiose. Analizziamo come e perché le principali asset class hanno avuto questo andamento.

Panoramica dei mercati

"Per comprendere appieno come si sono evoluti i mercati nel 2021, dobbiamo tornare indietro nel tempo, al novembre 2020", afferma Nadège Dufosse, global head of Multi-Asset di Candriam. Ricordiamo quel periodo, segnato dall'esito piuttosto favorevole delle elezioni presidenziali statunitensi, dalle buone notizie sullo sviluppo del vaccino Pfizer e dall'annuncio fatto da Donald Trump circa i 900 miliardi di dollari di sostegno prima della fine del suo mandato. Questo susseguirsi di notizie positive è proseguito nel 2021. Il Congresso degli Stati Uniti ha nuovamente approvato un pacchetto di supporto, questa volta per quasi 2 mila miliardi di dollari. La campagna di vaccinazione è stata considerevolmente accelerata negli Stati Uniti e poi in Europa, dando delle reali speranze di una piena ripresa economica.

Come avevamo anticipato, il 2021 è stato un ottimo anno per gli investitori con un profilo di rischio medio-alto. E per i conservatori? Potremmo dire il contrario. "Questa prospettiva di ripresa economica globale, l'evoluzione favorevole della pandemia e le importanti misure di sostegno monetario e fiscale hanno provocato un rialzo dei tassi di interesse a lungo termine, che sta pesando sui mercati obbligazionari",spiega Dufosse. Gli investimenti in titoli di Stato a lungo termine sono diminuiti del 2% su entrambe le sponde dell'Atlantico. Anche le obbligazioni dei mercati emergenti hanno sofferto. Le materie prime e le azioni, al contrario, ne hanno beneficiato, con petrolio, rame e azioni nei mercati sviluppati particolarmente forti.

Un 2021 modesto

Abbiamo chiesto all'esperto se si tratta di qualcosa di eccezionale. Come quasi ogni anno, anche nel 2021 ci sono vincitori e vinti nelle asset class. "Nel 2021 i mercati finanziari hanno inviato un segnale molto chiaro: siamo in un contesto di ripresa a favore del rischio. Quindi, i risultati peggiori sono principalmente obbligazioni e metalli preziosi come l'oro", commenta l'esperto. L'eccezione a questa semplice regola, chiarisce, è la sottoperformance dei titoli emergenti, trascinata al ribasso dalla sottoperformance dei titoli cinesi.

E, soprattutto, queste informazioni suggeriscono che le regole del gioco cambieranno. Poiché non è stato registrato un buon anno in borsa, il prossimo anno non dovrà essere così male. Duffosse ci fornisce una statistica per confermarlo: dal 1930, i rendimenti medi, dopo 12 mesi di guadagni superiori al 20%, sono stati del 7,8 per cento.