L’istituto guidato da Andrea Orcel lancia una OPS per 10,1 miliardi di euro, interamente in azioni. L'offerta rappresenta un premio di circa il 15% rispetto al prezzo del 6 novembre 2024, prima dell’annuncio dell’OPA di Banco BPM su Anima.
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Ancora un colpo di scena nel panorama bancario italiano. Nella mattinata di oggi, 25 novembre, UniCredit ha lanciato una offerta di scambio volontaria (OPS) su Banco Bpm per un totale di 10,1 miliardi di euro, interamente in azioni. Il rapporto di concambio, si legge in una nota diffusa da Unicredit, è stato fissato a 0,175 azioni di nuova emissione di UniCredit per ogni azione esistente di Banco BPM, il che “comporta un prezzo implicito di offerta pari a 6,657 euro per azione, e un premio pari a circa 0,5% rispetto ai prezzi ufficiali del 22 novembre 2024”, ossia alla chiusura di borsa di venerdì scorso. Il prezzo, si legge ancora, rappresenta un premio di circa 15% rispetto al prezzo undisturbed del 6 novembre 2024, prima dell’annuncio dell’offerta di acquisto di Anima.
Rafforzare la posizione competitiva
Obiettivo dell’operazione è “rafforzare la posizione competitiva di UniCredit in Italia, uno dei mercati principali del Gruppo, creando una seconda banca ancora più forte in un mercato attraente, in grado di generare un significativo valore di lungo termine per tutti gli stakeholder e per l’Italia”. E proprio in virtù della complementarietà con Banco BPM in termini di aree geografiche e di segmenti di clientela, fanno sì che il CdA “ritenga che l’operazione rappresenti un rischio di esecuzione gestibile".
“Con questa acquisizione di uno dei nostri obiettivi storici, rafforziamo la nostra posizione in Italia, e al contempo incrementiamo ulteriormente il valore che possiamo creare per i nostri stakeholder in quel mercato così come per i nostri azionisti” ha commentato Andrea Orcel, amministratore delegato di UniCredit, indicando come L’Europa abbia bisogno “di banche più forti e più grandi che la aiutino a sviluppare la propria economia e a competere contro gli altri principali blocchi economici. Grazie al lavoro svolto negli ultimi tre anni, UniCredit è ora ben posizionata per rispondere anche a questa sfida”.
Le tempistiche
L'offerta di scambio sarà completata entro giugno 2025, con la piena integrazione completata entro il successivo anno e con la maggior parte delle sinergie realizzate entro 24 mesi. Unicredit intende acquisire l'intero capitale sociale di Banco Bpm, “o almeno una partecipazione pari al 66,67%”, o in ogni caso, “almeno pari al 50% del capitale sociale più 1 (una) azione di piazza Meda” e “conseguire il delisting di Banco Bpm con la revoca delle azioni dalla quotazione su Euronext Milan”. Unicredit ritiene, infatti, che il delisting "favorisca gli obiettivi di integrazione, di creazione di sinergie e di crescita del gruppo UniCredit e del gruppo Bpm".
I riflessi nel gestito
La nota sottolinea come l’istituto “prenda atto” dell’OPA sulla totalità delle azioni di Anima Holding ed è interessante ricordare in questa sede come due settimane fa, Piazza Meda abbia ha acquisito il 5% di MPS, il primo distributore di prodotti di Anima (le due entità hanno in essere un contratto con scadenza 2030), che per parte sua è salita al 4% dell'istituto senese.
Posizionamento europeo
"L'offerta pubblica di scambio volontaria è autonoma e indipendente dall'investimento effettuato da UniCredit nel capitale sociale di Commerzbank", specifica UniCredit. L'integrazione di Banco Bpm porterà alla creazione della terza banca europea per capitalizzazione di mercato (scalzando dalla terza posizione BNP Paribas e dietro a Intesa Sanpaolo e Santander) e avrebbe le dimensioni e le risorse per sostenere in modo ancora più efficace l'economia reale e per creare valore sostenibile a beneficio di tutti gli stakeholder. Tra gli obiettivi dell’OPS si colloca la scelta di Unicredit di “rafforzare ulteriormente il proprio ruolo di primario gruppo bancario pan-europeo, che si posiziona fra le banche leader in Italia, Germania, Austria ed Europa centro-orientale”.
Obiettivo Lombardia
“Dal nostro punto di vista”, commentano gli analisti di Equita SIM, “giudichiamo l'operazione sensata anche sotto il profilo strategico, in quanto permette a Unicredit di costruirsi opzionalità sulla crescita futura, anche in relazione a un eventuale deal su Commerzbank”.
Secondo Intermonte, Unicredit punterebbe a "rafforzare la presenza nella regione più ricca dell’Italia". Gli esperti indicano come l'operazione su Banco BPM si comprenda meglio "partendo dalla geografia degli sportelli bancari". La banca guidata da Andrea Orcel ha una presenza forte nel Nord Italia, soprattutto in Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto, mentre il gruppo del Ceo Giuseppe Castagna è quasi egemonico a Milano, molto diffuso in Lombardia e ben radicato in Liguria. "Con la fusione, la nuova entità arriverebbe in Lombardia al 24% del mercato, in Emilia-Romagna e Veneto sarebbe al 21%, una posizione forte ma non dominante, evitando l’intervento dell’Antitrust", scrive Intermonte. Il fatto, poi, che le due banche abbiano sede a Milano è un altro elemento chiave per le sinergie: "La vicinanza aiuta a generare risparmi (previsti in 1,2 miliardi pre tasse)".