Unit-linked, performance positive (nonostante la tempesta)

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Fabian Blank (Unsplash)

Performance positive “nonostante le sfide senza precedenti poste dalla pandemia COVID-19”. È il giudizio dell’Authority di controllo UE su assicurazioni e fondi pensione (European Insurance and Occupational Pensions Authority – EIOPA) nel quarto report sui costi e i risultati passati dei prodotti assicurativi e pensionistici. “I rendimenti netti sono stati complessivamente positivi e in linea con il trend quinquennale”, si legge nell’analisi. L'autorità europea sottolinea però, che la minaccia dell'aumento dell'inflazione “rappresenta un rischio emergente da monitorare in tutto il settore".

Aumenta l’interesse per le unit-linked

La relazione 2022 di EIOPA ha analizzato oltre 760 prodotti di investimento basati sulle assicurazioni (Insurance-based Investment Products – IBIP), commercializzati da oltre 160 società che rappresentano il 60% del totale dei premi lordi nello spazio economico UE; più di 200 prodotti pensionistici personali (PPP), e dati su attività, spese e rendimenti degli enti previdenziali europei (IORP). Emerge dal quadro generale come gli IBIP abbiano offerto rendimenti costantemente positivi nel 2020.

I rendimenti netti delle assicurazioni unit-linked, in particolare, hanno una media del 6%, mentre i prodotti ibridi e a partecipazione agli utili hanno offerto rispettivamente il 2 e l’1,4 per cento. “Un investitore che avesse acquistato un contratto unit-linked per 10 mila euro nel 2016 avrebbe ottenuto un valore netto di 12.564 euro alla fine del 2022 (4,7% all'anno)”, osserva EIOPA. La performance dei prodotti ibridi e di quelli a partecipazione agli utili, anche se più stabile, è stata invece inferiore: una media del 2,5% per gli ibridi e dell'1,7% per i prodotti a partecipazione agli utili.

La pandemia ha dunque evidenziato non soltanto un aumento di interesse nei confronti dei prodotti unit-linked “accentuato dal contesto di mercato e dal prolungato contesto di bassi tassi d'interesse”, ma anche delle loro performance. Il rapporto sottolinea che le classi di rischio più alte hanno fornito rendimenti netti più elevati per i prodotti unit-linked e ibridi, mentre i periodi di detenzione più lunghi hanno continuato a guidare le prestazioni più elevate dei prodotti a partecipazione agli utili. I prodotti corrispondenti alle classi di rischio più basse hanno avuto rendimenti netti particolarmente bassi, a volte negativi (compresi tra -1% e 1%), mettendo in discussione il rapporto qualità/prezzo offerto da questi prodotti.

La raccolta in Italia

Emerge dunque come le unit-linked abbiano aumentato il proprio appeal nell’ultimo anno, con un incremento in termini di performance e, a quanto emerge anche dai dati italiani sul settore, anche in termini di raccolta. Secondo i numeri resi disponibili da Assogestioni, il 2021 ha visto, infatti, una risalita evidente nella raccolta netta, con il dato che si è portato a 6,4 miliardi di euro. L’anno precedente, in piena crisi Covid, le assicurazioni unit-linked si erano fermate a 1,3 miiardi di raccolta netta. Un crollo anche rispetto al 2019, quando avevano totalizzato flussi per 4,4 miliardi.

L’orientamento dei risparmiatori privati verso questo tipo di investimento è confermato anche dai dati di raccolta delle reti. La rilevazione Assoreti su febbraio mostra come i versamenti netti realizzati su polizze assicurative e prodotti previdenziali ammontino a 1,1 miliardi da inizio anno con un forte orientamento all’investimento in unit-linked (469 milioni).

Perfomance elevate (ma non rappresentative) per gli ESG

Un ultimo dettaglio, sul fronte del report di EIOPA riguarda, infine, l’inclusione (per la prima volta) di un’analisi ESG sugli investimenti assicurativi e previdenziali. Le perfomance, sottolinea l’autorità UE, si confermano elevate rispetto agli altri IBIP inclusi nell'analisi, e con costi allineati. Tuttavia l’ESA invita a interpretare “con cautela” questi dati, in quanto “si riferiscono a una dimensione relativamente piccola del campione” e al momento della raccolta (prima dell’applicazione del Regolamento UE SFDR avvenuta il 10 marzo 2021) non esisteva ancora “un quadro normativo armonizzato per determinare se questi prodotti hanno effettivamente caratteristiche ESG”.