Non basta scegliere l'asset class in cui investire, è necessaria un'expertise pluriennale sui mercati emergenti per offrire le soluzioni di investimento migliori per i clienti; è questa la prima regola di Payden & Rygel.
Non tutti i Paesi emergenti hanno le stesse potenzialità, il segreto è selezionare i migliori attraverso un’attenta analisi fondamentale all’interno di un universo investibile più ampio.
Vladimir I. Milev, gestore senior del team emerging market debt di Payden & Rygel, esperto in particolare di Paesi dell’Europa Centrale e dell’Est, di Medio Oriente ed Africa, ha incontrato Funds People per parlare delle principali strategie di investimento del mercato del credito dei Paesi emergenti, su cui la società vanta un ottimo track record ed una stabilità di team ventennale.
Vladimir I. Milev spiega che “nonostante i recenti movimenti negativi, i mercati obbligazionari dei Paesi emergenti rappresentano ancora un’asset class profittevole. La maggior parte dei Paesi presenta bilanci solidi, livelli di PIL e debito poco preoccupanti, ottime prospettive di crescita, salvo alcune eccezioni come la Turchia, soggetta a rischi politici ed economici, di conseguenza è ancora possibile trovare delle ottime opportunità di investimento”.
“Diviene fondamentale quindi ricercare il Paese e l’asset class migliore al suo interno tra hard currency, local currency e corporate, e superare ogni timore legato a qualsiasi pressione che possa imbattersi sui Paesi emergenti, data la forte volatilità tipica di quest’area”, aggiunge l’esperto. “Oggi i mercati emergenti sono particolarmente attraenti e con i loro fondamentali, sono solo destinati ad una nuova salita”, afferma.
Il gestore sottolinea che “all’interno dell’universo investibile preferiamo separare i Paesi emergenti più grandi, in cui tendiamo a sovrapesare tutti quelli con prospettive di miglioramento dei fondamentali, come per esempio Argentina, Indonesia, Perù e Sudafrica. Al tempo stesso, poniamo particolare attenzione ai mercati di frontiera, favorendo soprattutto quei Paesi con i maggiori tassi di crescita attesi, riforme strutturali e politiche monetarie stabili. Tra questi, per esempio, risulta particolarmente interessante la Georgia, in cui vi è in atto un processo di transizione tramite riforme economiche, lotta alla corruzione e maggiore trasparenza delle attività economiche e finanziarie, così come anche il Ghana, la Costa Rica e l’Egitto. Tutti questi fattori sono più che rilevanti nella corretta selezione di questa asset class”.
Milev sostiene di adottare un approccio dinamico di investimento, in grado di incorporare una serie di informazioni. “Il primo step consiste in un’analisi top-down guidata dai fondamentali macroeconomici (livelli di crescita, aspettative di inflazione, tassi di interesse) e dai rischi dei titoli governativi, in linea con i cambiamenti sul mercato stesso, elementi chiave per la scelta dei singoli Paesi. Il secondo step riguarda l’asset allocation, cioè la scelta di inserire debito sovrano o corporate, o ancora titoli denominati in hard currency o local currency, sulla base di un confronto dei rendimenti attesi di ciascuna tipologia di investimento. Infine, il terzo step consiste nella securities selection attraverso una strategia bottom-up, monitorando le curve dei rendimenti in dollari e valute locali, la qualità del credito dei singoli titoli e la duration”.
La pluriennale esperienza di Vladimir Milev e del suo team nella ricerca di strategie obbligazionarie dei Paesi emergenti diviene la carta vincente per riuscire a scegliere i Paesi e i titoli migliori.