Volatilità alle stelle ma è una correzione salutare

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foto: autor cobalt123, Flickr, creative commons

Il crollo causato dagli elevati livelli delle società cinesi quotate sul mercato interno, seguito dalla mossa a sorpresa della People’s Bank of China (‘PBoC’) di modifica del meccanismo di fissazione della valuta locale, il renminbi, ha scatenato un grande panico in relazione alla crescita dell’economia a livello globale. Quella debolezza che prima aveva impattato principalmente gli asset e le commodity dei mercati emergenti si è ora ampliata ai mercati sviluppati che hanno avuto ( e continuano ad avere) bruschi cali. Con la volatilità che la fa da padrona sui mercati azionari, che avanzano in ordine sparso e in molti casi invertendo la rotta con repentini cambi di segno, tra il più e il meno. E mentre Pechino apre un’indagine contro cinque broker, torna la debolezza in Europa, Tokyo risale e Wall Street aspetta indicazioni dalla Fed. A commentare il contesto attuale è Philip Saunders, co-head of multi-asset di Investec Asset Management, che spiega perché le preoccupazioni del mercato azionario sull’inizio di una recessione globale possono dirsi eccessive.

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