L’incertezza su inflazione e tassi genera volatilità sui mercati obbligazionari. Ecco come posizionarsi sulla duration, secondo gli esperti intervenuti alla tavola rotonda di FundsPeople sull'obbligazionario.
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L’incertezza su inflazione e tassi genera volatilità sui mercati obbligazionari. Ecco come posizionarsi sulla duration, secondo gli esperti intervenuti alla tavola rotonda di FundsPeople sull'obbligazionario.
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Il ciclo dei tassi? Potrebbe essere arrivato a un punto d’arresto prematuro. Secondo il recente Economic experts survey del Munich Economic Research Institute IFO, il tasso d’inflazione globale atteso per il 2025 si attesterebbe al 3,9%: un livello che non consentirebbe significativi tagli dei tassi da parte delle principali banche centrali, a partire da BCE e Fed. Guardando nello specifico a dati più vicini all’Italia, ad esempio, il panel internazionale di esperti economici interpellato dall’IFO si aspetta un’inflazione del 3,5% nell’Europa meridionale, ben distante dal target del 2%, e peggiore anche delle stime di altri enti come l’OCSE. La situazione, dunque, sembra tutt’altro che certa e solo le prossime rilevazioni potranno definire meglio la traiettoria degli indici dei prezzi e, di conseguenza, dei tassi. Con una BCE strettamente dipendente dai dati, infatti, il consensus sull’allentamento monetario nei mesi a venire potrebbe essere rimesso in discussione da una nuova fiammata inflattiva. Nel frattempo, dall’altra parte dell’Oceano, la Fed continua a lasciare invariati i tassi, determinando quindi un contesto che è divergente nel migliore dei casi, e di incertezza o stallo nel peggiore. Tutto ciò stimola la volatilità sui mercati obbligazionari, e in particolare sulla duration dei portafogli degli investitori, richiedendo ai gestori uno sforzo in più per gestire attivamente questa componente dell’esposizione al reddito fisso. Sono questi i temi su cui si è concentrata la seconda parte della tavola rotonda organizzata da FundsPeople a Milano il 4 marzo 2025, e dedicata espressamente ai mercati obbligazionari.
I commenti si riferiscono al contesto del 4 marzo 2025.
Volatilità sì, ma limitata. Almeno nel breve termine. Così Roberto Veronico, senior relationship manager Institutional clients, DNCA Finance, riassume in poche parole il proprio posizionamento tattico sui mercati obbligazionari: “Crediamo ci sia un’altissima probabilità che i mercati continuino a operare entro un intervallo moderato nei prossimi mesi”. Nella strategia absolute return Alpha Bonds, che può assumere un posizionamento corto sulla duration, i gestori di DNCA stanno vendendo volatilità, “ma non stiamo implementando strategie per proteggerci o capitalizzare su scenari più estremi”, specifica il manager. Questo posizionamento è rivalutato quotidianamente sulla base di quattro pilastri macroeconomici principali: PIL, tasso di disoccupazione, inflazione e bilancia commerciale. “Coprire in modo permanente la performance è costoso. In un fondo long-only, sarebbe necessario, ma in un fondo come Alpha Bonds, liquido e absolute return, non conviene”, spiega ancora Veronico. Per quanto riguarda l’andamento dei prezzi, il responsabile ritiene che il contesto globale sia ancora inflazionistico. “Pensiamo che ci siano dei macrotrend, come quello demografico, che non si possono invertire in breve tempo. Ed è fondamentale monitorare le politiche di Trump”, conclude Veronico.
1/4Per chi investe in obbligazioni, la scelta della duration e del posizionamento sulla curva dei rendimenti sarà fondamentale per ottenere performance solide nel 2025 e oltre. “Il nostro approccio alla duration resta molto tattico e risponde a un processo altamente formalizzato”, spiega Antonio Cannizzaro, portfolio selection manager, Eurizon, rilevando come il comitato investimenti definisca sia l’esposizione al rischio, sia quale tratto della curva privilegiare in tutte le gestioni. “Nel caso dei prodotti basati su fondi terzi - aggiunge - in qualità di fund selector utilizziamo un approccio basato sui building block; preferiamo le strategie con un benchmark ben definito, perché i fondi flessibili, total return o absolute return sono difficili da analizzare e da prevedere, ed è più complesso stabilire da dove generino alpha”. Tornando al tema della duration, in questo momento Eurizon preferisce le strategie di irripidimento della curva, con un posizionamento sui tratti intermedi e più a breve. “La nostra visione è che ci sarà una traiettoria di normalizzazione delle Banche Centrali, anche quella americana, pur con tutti i caveat delle politiche inflazionistiche dell’Amministrazione Trump”, conclude Cannizzaro.
2/4La volatilità delle obbligazioni si attesta oggi su livelli significativamente più elevati rispetto alle medie storiche. Contemporaneamente, gli spread si sono ridotti costantemente negli ultimi anni. “In questo contesto è possibile ridurre il beta dei portafogli obbligazionari a favore di una maggiore ricerca dell’alpha”, afferma Alessandro Ciaccio, fund selector, Sella SGR. In un portafoglio obbligazionario, il responsabile consiglia di combinare strumenti passivi, utili per replicare le performance dell’indice, con strategie a gestione attiva mirate a generare sovra rendimenti. Per gli investitori nel credito, spiega Ciaccio, questo significa selezionare con cura le emissioni più resilienti in scenari di elevata volatilità geopolitica e macroeconomica, adottando un approccio attivo per ottimizzare la performance. Per quanto riguarda la duration, “quella breve porta con sé un ottimo rendimento, ma a livello tattico emergono opportunità interessanti anche nel lungo termine”, osserva il responsabile. A livello geografico, Ciaccio trova molto interessante l’obbligazionario europeo, soprattutto con un approccio tattico: “Il percorso di tagli della BCE è molto più lineare e scontato, mentre sulla Fed c’è maggiore incertezza poiché gran parte delle politiche di Trump, quali su immigrazione, costo del lavoro e tariffe sono inflattive”.
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Se si guarda oggi alla curva dei rendimenti, la parte centrale offre il miglior rapporto rischio rendimento per gli investitori obbligazionari. Ma una selezione oculata di emissioni di qualità nella parte a più breve duration può contribuire alle performance. Secondo Andrea Florio, investment & insurance products, Zurich Bank, “la parte più lunga della curva oggi soffre, ma tra lo spazio intermedio e quello a breve è possibile selezionare ottime opportunità, a patto di muoversi con un approccio dinamico capace di individuare i tratti di mercato di maggiore qualità”. Proprio per questo motivo, Florio ritiene che convenga adottare un approccio flessibile capace di muoversi tra scadenze brevi e intermedie, e in modo opportunistico tra le differenti asset class. La risposta può essere trovata nelle strategie blended con solido processo d’investimento capace d’indirizzare le scelta al fine d’individuare i segmenti del fixed income con il miglior rapporto rischio/rendimento e il miglior valore per l’investitore. Restando in ottica di estrarre valore dai diversi orizzonti temporali, le strategie che offrono coperture sono da valutare con attenzione e da selezionare dopo aver analizzato con attenzione il loro comportamento in differenti momenti di mercato, conferma Florio.
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