Il VDG direzione investimenti della SGR spiega perché gli investitori dovrebbero approfondire i benefici della diversificazione apportati dal risparmio gestito e, in particolare, le opportunità offerte dai PIR.
Negli ultimi tempi stiamo assistendo a un violento ampiamento del differenziale di rendimento tra i titoli italiani e quelli tedeschi, un evento che non ha precedenti storici e che rende difficilmente calcolabile un premio per questo tipo di rischio. È per questo che le valutazioni dei titoli hanno oscillato violentemente non solo tra un giorno e l’altro ma anche all’interno della stessa seduta. “Certi timori non vengono dissipati velocemente, ed è anzi probabile che il confronto con i partner europei d’ora in avanti sarà improntato su toni più accesi”, commenta Alberto Zorzi, vice direttore generale direzione investimenti di Arca Fondi SGR. Ciò avverrà, aggiunge l’esperto, quando saranno da affrontare passaggi delicati come l’unione bancaria, la fine del QE, la Brexit e più avanti la sostituzione del presidente della BCE.
“La fase di volatilità potrà attenuarsi ma è destinata a restare”, afferma l’esperto. Al di là di tutti gli scenari ipotetici, l’Italia è un Paese con un debito pubblico molto elevato e “la prospettiva di una politica fiscale che generi ulteriore indebitamento verrà severamente vagliata dagli investitori”. Allo stesso tempo non bisogna però farsi prendere dall’emotività e perdere di vista i fattori positivi, come un contesto macroeconomico che rimane ancora favorevole sia a livello globale che italiano. Inoltre, ricorda il VDG di Arca, rispetto al 2011 l’Italia affronta questa fase particolarmente delicata dopo un lungo lavoro svolto sul fronte del consolidamento dei conti pubblici e del sistema bancario. “Non si vedono poi segnali di contagio”, continua Zorzi. “L’allargamento degli spread non ha di certo giovato alla periferia europea ma i problemi sono rimasti circoscritti all’Italia”.
Benefici della diversificazione
Il grafico sottostante confronta un investimento fatto alla fine dello scorso anno in un BTP decennale con un altro fatto in azioni italiane. “In questi giorni abbiamo avuto modo di verificare nel concreto che l’investimento concentrato in un singolo titolo governativo può risultare più volatile di un portafoglio di azioni”, spiega Zorzi. Se da un lato quest’osservazione corrobora quanto già affermato circa l’assenza di contagio, dall’altro dovrebbe stimolare gli investitori ad approfondire i benefici della diversificazione apportati dal risparmio gestito e, in quest’ambito, le opportunità offerte dai Piani individuali di risparmio.