I mercati si preparano a fare i conti con diverse variabili: volatilità e inflazione in primis. Cambia la percezione sul rischio pandemico. Negli obbligazionari occhio alla duration.
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La volatilità e le attese sui tassi di interesse guadagnano la ribalta a febbraio, mentre i rischi legati alla pandemia, alla luce dei dati incoraggianti in arrivo dagli ambienti scientifici, slittano di qualche posizione nella classifica delle criticità indicate dagli analisti. Quello in corso è, in ogni caso, un mese “irrequieto” da più punti di vista.
La variabile inflazione
L’opinione è sostenuta anche da Andrea Conti responsabile Macro Research di Eurizon che, nella view mensile “The globe”, indica come sia “iniziato in maniera nervosa e turbolenta per i mercati”. Il riferimento va al picco di volatilità che ha interessato le borse (e in particolare quella americana) “disturbate” dal movimento al rialzo dei tassi interesse dopo che la Federal Reserve ha dichiarato di voler contenere l'inflazione: “Questo ha dato fastidio soprattutto ai settori tecnologici, che hanno trainato il rialzo dello scorso anno (anche sostenuti dalla discesa dei tassi reali) e ha reso fragile il mercato azionario in generale”. In tale contesto l’inflazione diventa la variabile chiave: a partire dalla primavera, dovrebbe iniziare a scendere e la FED potrà ammorbidire il proprio atteggiamento, mentre la BCE ha un approccio “ancora accomodante, che riflette un rialzo dell’inflazione inferiore rispetto a quanto registrato in America”.
Ottimismo sullo spread Italia
Avendo questo come scenario di riferimento, con rialzi dei tassi interesse sia nel breve sia nel lungo periodo, Eurizon sceglie di sottopesare i titoli governativi di USA, Germania e Paesi quasi core dell’area euro, mentre il giudizio è positivo sui titoli governativi periferici dell’Eurozona e si mantiene il posizionamento favorevole allo spread dell’Italia. Sempre in tema di spread, migliora il giudizio sulle obbligazioni dei Paesi emergenti mentre si riduce quello su High Yield e Investment Grade. “Se la lotta della FED contro l'inflazione avrà successo (come pensiamo) senza sacrificare eccessivamente la crescita economica le opportunità forse da qui in avanti sono più sulla componente emergente che non sulla componente high yield”.
Volatilità protagonista
Sul fronte azionario Eurizon mantiene una prospettiva favorevole nel 2022, ma i ritorni attesi sono inferiori e soggetti a maggiore volatilità rispetto allo scorso anno. “Al momento gli eccessi tecnici di breve periodo si sono in larga parte sgonfiati”, sostiene Conti, indicando come la recente correzione abbia reso le valutazioni più interessanti. Tuttavia la volatilità potrebbe restare elevata per qualche tempo. In questo scenario appare interessante un ribilanciamento “aumentando l’esposizione sugli emergenti, che sono stati grossi perdenti del 2021 ma che, se le pressioni inflazionistiche scendono nel 2022, potrebbero riguadagnare alcune posizioni”.
Un febbraio “lento e polveroso”
“Covid, inflazione e tassi sono i temi con i quali si è aperto il 2022 e che sembrano destinati a condizionare molto l’andamento dei mercati quest’anno”. Utilizza la metafora della strada sterrata, Anima SGR nel suo flash su febbraio, paragonando il mese a una via “lenta, polverosa” e che impone una certa cautela”, tuttavia, se la si percorre “può regalare molta soddisfazione”. Da qui l’analisi della situazione attuale, con gli sviluppi sulla pandemia che aprono alla possibilità che il virus stia diventando endemico. In relazione al tema dell’inflazione, secondo il team di Investment Research & Advisory l’evoluzione pandemica avrà due impatti: alzare il picco del primo trimestre negli Stati Uniti (in area Euro, il contributo degli effetti base sull’energia resta dominante); e rallentare il ritorno verso i livelli pre-Covid nel secondo semestre, per l’accelerazione dell’inflazione sulla componente servizi.
Tassi di interesse: il tema dell’anno
Sono tuttavia i tassi di interesse a candidarsi come “il tema dell’anno”. Gli esperti di Anima si attendono quattro rialzi da parte della FED nel 2022 e ricordano come anche la BCE, durante la conferenza stampa seguita al meeting di febbraio, abbia rafforzato le aspettative di normalizzazione della politica monetaria, alludendo a un’imminente revisione della strategia. Ulteriori interventi sono attesi da parte della PBoC in Cina. “Per tutti questi motivi – scrive Anima –, potrebbe essere giunto il momento di modificare il modo in cui si opera sui mercati azionari, riducendo l’esposizione ai costosi settori di crescita a beneficio di comparti ciclici, soprattutto quelli orientati verso i titoli Value con valutazioni interessanti. L’esposizione al rischio tasso resta prudente e il giudizio sul dollaro tatticamente costruttivo, ma strategicamente neutrale”.
Sottopeso di duration nell’obbligazionario
Nel dettaglio dell’asset class obbligazionaria la società conferma una strategia di sottopeso di duration (“ma non eccessivo”) alla luce della tendenza rialzista dei tassi. “Oggi l’aggressività delle banche centrali è scontata, ma basterà che si materializzi qualche rischio perché si faccia strada una certa prudenza nello stimare le ripercussioni di medio termine della stretta monetaria”, scrive Anima per cui la view sui governativi core resta negativa. Neutrale e con approccio costruttivo, invece, il giudizio sui BTp dovuto anche alla conferma di Sergio Mattarella al Quirinale. L’approccio al mondo del credito è contraddistinto dalla selettività e dalla ricerca di opportunità fra le fasce di rating più basse, mentre sulle obbligazioni societarie, “riteniamo che gli spread debbano incorporare tutte le incertezze del periodo. In ogni caso, un’eventuale correzione sarebbe da considerare come un’opportunità d’acquisto”.
View neutrale sull’azionario italiano
A livello di posizionamento, nei fondi azionari europei, la view si porta da positiva a neutrale, con una preferenza per i settori legati all’energia e ai materials, e in misura minore i bancari, che potrebbero sì benificiare di un rialzo dei tassi in una prima fase, ma in seguito potrebbero risentire di un rallentamento dell’economia. Ridotta, invece, l’esposizione alla tecnologia. View neutrale per quanto riguarda i fondi azionari italiani. Nei portafogli dei fondi focalizzati sul mercato azionario USA il posizionamento continua a essere bilanciato in termini settoriali (ciclici/difensivi) e di stile (value/growth). Per quanto rigaurda le società ad alta crescita, sono preferite le large cap, mentre si preferisce evitare le società con valutazioni più elevate, come quelle a piccola capitalizzazione e non profittevoli. Preferenza sulla Cina nel settore emergenti, mentre le tensioni geopolitiche portano a ridurre la Russia, con eccezione per il settore energy.