Aggiornamento di portafoglio: come si sono posizionati i fund user a fine anno

Captura_de_pantalla_2019-11-30_a_las_18
UnSplash

Il 2019 può essere ricordato come un anno positivo in cui quasi tutte le asset class hanno registrato delle performance con il segno più. È il momento di ritenersi soddisfatti e proteggere il portafoglio. Siamo appena entrati nel mese di dicembre e i fund user stanno riducendo le posizioni sulle asset class più rischiose come l’azionario e l’high yield.

Il mercato azionario europeo è cresciuto (con poche eccezioni) tra il 20% ed il 25% e quello americano ha ottenuto dei risultati ancora più consistenti. Stessa cosa vale anche per il mercato obbligazionario. Tuttavia, Alessandro Rosset, Servizi d’investimento di Banca di Cividale allerta che bisogna mantenere un atteggiamento cauto. "I dati rilasciati sull’economia americana sono un po’ altalenanti e il Chicago Fed Nat Activity Index ha restituito un dato pari a -0,71: storicamente un dato inferiore a 0,7 ha preannunciato tutte le recenti recessioni”.

Posizionamento di portafoglio

“In questo contesto, viste le performance positive accumulate finora delle nostre linee di gestione, abbiamo assunto un atteggiamento prudente verso i mercati. Siamo sottoesposti al rischio, aumentando l’esposizione alla liquidità ed ai titoli di Stato (in particolare USA)”, spiega Rosset. “La parte del portafoglio esposta al rischio è stata quanto mai diversificata, facendo attenzione a limitare le correlazioni tra gli strumenti in portafoglio. Gli strumenti azionari value, dopo tanto tempo, sono tornati ad avere un peso importante. Attenzione è stata rivolta verso strumenti con obiettivi d’investimento di nicchia”.

Anche David Karni, fund selector di BCC Risparmio&Previdenza, è passato a un approccio più prudente, portando alla neutralità l’esposizione ai rischi. “Due fattori guidano questa scelta: sul fronte azionario, riteniamo che i mercati abbiano già incorporato in larga parte il flusso di notizie incoraggianti sui principali temi d’attenzione e quindi si deve manifestare un evento eclatante affinchè si possano registrare ulteriori performance. Sul fronte obbligazionario temiamo un indebolimento nel mondo high yield e un effetto contagio dei disordini geopolitici per il debito emergente”.

Giuseppe Patara, fund selector di Credit Suisse Italy, rimane positivo nel breve periodo. “Nonostante le solide performance, continuiamo ad attenderci uno scenario positivo per i prossimi 3-6 mesi. Riteniamo infatti, che una ripresa del settore manifatturiero a livello globale, della quale vediamo i primi segnali in queste settimane, dovrebbe ulteriormente ridurre i timori degli investitori. In più, se gli USA e la Cina dovessero fare progressi sugli accordi commerciali, registreremmo ulteriori guadagni”, spiega.

“Allo stesso tempo nel breve termine abbiamo inserito alcuni posizioni in opzioni nei nostri portafogli per salvaguardare i risultati nel caso di brevi e violente oscillazioni degli indici azionari, visto anche che l’attuale livello di volatilità molto basso permette di acquistare queste protezioni ad un costo contenuto. Questo tipo di protezioni ci permette di mantenere invariate le nostre posizioni in sovrappeso sull’azionario, sia a livello di aree geografiche (con preferenza su Stati Uniti e paesi Emergenti), che settoriali (con preferenza per finanziari e tecnologia), ma di non mettere eccessivamente a rischio i risultati finora accumulati nel caso di inversioni di breve termine”.