Anima: neutrali sull’azionario, costruttivi nel lungo periodo e prudenti nel breve sul mercato dei bond

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Celine Nadon (Unsplash)

Una recessione, seppur breve e di lieve entità, negli Usa e in area Euro (non prima del secondo semestre), e un rafforzamento della crescita in Cina dopo le riaperture post Covid. È quanto si attende Anima che, nel “flash di febbraio” riporta “tatticamente alla neutralità la view sull’azionario, almeno fino a quando non si materializzeranno maggiori evidenze di un deterioramento del quadro macro/ fondamentale”. Approccio costruttivo nel lungo periodo e prudente nel breve, invece, sul mercato dei bond, con una preferenza per i Treasury rispetto ai governativi dell’Area Euro e per l’investment grade rispetto agli high yield.

Inflazione e banche centrali

Le attese della società di gestione, tengono conto dell’inflazione che, benché in calo continua a mantenersi a livelli elevati, motivo che spinge Fed e Bce a proseguire le politiche sui tassi, mentre la Banca popolare cinese proseguirà nel suo atteggiamento accomodante almeno per tutto il primo semestre.

In particolare, negli USA e in Europa l’inflazione headline dovrebbe calare rispettivamente dall’8 al 3,2% e dall’8,4 al 5,1%; più lenta la discesa attesa dell’inflazione core, soprattutto nel settore servizi. Il calo, soprattutto in area Euro, dovrebbe essere guidato dalla discesa dei prezzi dell’energia e da quella delle quotazioni delle commodity.

Sul fronte banche centrali, e sulla Fed più nel dettaglio, gli analisti di Anima mantengono le previsioni per un terminal rate a 5 - 5,25%, con aumenti di 25 punti base nel meeting di marzo e in quello di maggio. “Ad oggi ci attendiamo che il pivot della politica americana possa avvenire alla fine del secondo trimestre, e apra le porte a un approccio meno aggressivo, che potrebbe culminare con un taglio di 25 punti base a dicembre”. Mentre la Bce, dopo la dichiarazione della presidente Christine Lagarde che intente “mantenere la barra dritta sui tassi”, l’aumento di 50 pb di febbraio sarà probabilmente seguito da un intervento analogo a marzo, mentre la portata dell’aumento dimaggio sarà modulata in funzione del flusso di dati.

Obbligazionario e azionario

Nello specifico delle asset class, come anticipato, Anima è costruttiva “a livello strategico” sul mercato obbligazionario. Secondo la società, in questo momento, è opportuno mantenere ancora cautela, soprattutto sui titoli di Stato italiani “poiché gli sviluppi costruttivi appaiono pienamente prezzati, il premio al rischio politico è negativo e il Quantative Tightening si avvicina”. View tattivamente negativa anche sui Bund mentre, come detto, è costruttiva sui Treasury, e a livello societario la preferenza va ai titoli investment grade, “supportati da rendimenti elevati, un’ampia base di investitori, metriche di credito solide e maggiore facilità di accesso al mercato primario”.

Articolata anche la view sull’azionario, che ha visto un rimbalzo nelle prime settimane del 2023 e, nonostante gli analisti si aspettino un altro anno di volatilità, a gennaio la sociwetà ga ridotto il sottopeso. Tra i titoli privilegiati  quelli dei settori cosiddetti “defensive-growth” rispetto ai ciclici. Tuttavia “l’approccio è molto selettivo”. Il giudizio è positivo su beni discrezionali, banche, beni di prima necessità, utilities e information technology, negativo su industriali, servizi finanziari ed energetici.

Nel dettaglio sull’Italia, la società monitora i potenziali rischi legati al rifinanziamento del debito pubblico e alla ratifica del Meccanismo europeo di stabilità (il MES), e mantiene un approccio equilibrato guardando, a livello settoriale, al settore finanziario e a quello dei beni discrezionali, mentre per industriali e titoli di società fortemente indebitate nei vari settori l’indicazione è di sottopeso.