Asset class di rischio e asset class del credito. Nel 2021 ecco cosa avere in portafoglio

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Foto Georgi Dyulgerov, Unsplash

Nella terza parte dell’indagine sui temi d’investimento del nuovo anno, alcune SGR si sono concentrate nel fare un quadro più specifico sui mercati, sia azionario che obbligazionario. E su quali settori o aree geografiche puntare per un portafoglio diversificato ma anche redditizio.

“Pur prestando grande attenzione all’attuale dinamica del contagio nei diversi Paesi, riteniamo che il tema chiave per quest’anno possa essere proprio un superamento della situazione di emergenza sanitaria grazie alla progressiva somministrazione dei vaccini. Questo consentirebbe di dare concretezza alle prospettive di rimbalzo dell’economia globale grazie sia ad un combinato di ripresa nei consumi e negli investimenti, sia al continuo impegno pubblico”, spiega Giorgio Bensa, responsabile gestioni patrimoniali di Ersel. “La singolarità del ’21 potrebbe proprio essere quella dell’inizio dell’attuazione di una politica fiscale non solo orientata a supportare i soggetti economici messi in ginocchio dalla pandemia, ma anche a costruire le condizioni per innalzare il potenziale di crescita futura. Le scelte di portafoglio che ne derivano sono ovviamente favorevoli alle asset class di rischio, con un sovrappeso per le azioni e, in ambito obbligazionario, del credito rispetto ai titoli di stato”.

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Giorgio Bensa, responsabile Gestioni patrimoniali, Ersel

“Riteniamo che un tema di investimento specifico per i mercati azionari sia rappresentato dall’interazione tra i trend secolari, come ad esempio digitalizzazione, salute e sostenibilità ambientale, e le valutazioni a cui trattano molti dei titoli che ne fanno parte: occorre infatti trovare un equilibrio tra le prospettive di lungo termine di alcune società e i multipli a cui trattano, in particolare in caso di generazione di utili o di flussi di cassa solo marginalmente in territorio positivo. Per questo motivo pensiamo che possa essere preferibile l’adozione di strategie attive e con un universo di investimento ampio, che consenta di spaziare selettivamente alla ricerca delle opportunità con un trade/off rischio rendimento più interessante”.

“In ambito puramente obbligazionario il tema più rilevante potrebbe essere il rischio di un ritorno dell’inflazione negli Stati Uniti: non ci aspettiamo fiammate e situazioni fuori controllo, come ad esempio negli anni ’70 del secolo scorso, ma un rialzo verso il target della FED o un moderato superamento di questo livello. L’impatto di questa dinamica sui mercati potrebbe essere trasversale con un rialzo dei tassi di interesse e un’underperformance dei titoli nominali rispetto a quelli indicizzati e delle emissioni governative rispetto a quelle corporate. Per i mercati azionari i rischi di forti correzioni sarebbero limitati, almeno finché il processo rimarrà graduale e senza strappi, sotto l’occhio vigile delle autorità monetarie, senza che possa farsi strada la pericolosa sensazione di perdita di controllo tra dinamica dell’inflazione e funzione di reazione dei tassi”.

Servizi, green e bond bancari

Per  Massimiliano Schena, CIO di Symphonia SGR “il 2021 si è aperto con l’insediamento del nuovo presidente degli Usa Joe Biden, che tra i primi provvedenti presi, per creare discontinuità con la vecchia amministrazione Trump, ha firmato il rientro nell’accordo sul clima di Parigi e cancellato il progetto di una mega-condotta petrolifera. Per gli investimenti tematici, favoriamo quindi l’investimento azionario in società esposte all’innovazione nella mobilità e alla transizione energetica verso gli obiettivi di sostenibilità di medio e lungo periodo. Dopo la svolta green europea e gli impegni cinesi di lungo periodo annunciati l’anno scorso, quest’anno ci attendiamo inoltre ulteriori spinte allo sviluppo delle rinnovabili anche dal governo giapponese”.

Massimilano Schena, CIO di Symphonia SGR

“Per gli investimenti azionari, nel corso del 2021 ci aspettiamo che con il progressivo attenuarsi degli impatti negativi della pandemia grazie alla somministrazione dei vaccini, si accompagnerà una graduale accelerazione dell’economia. In un contesto di questo tipo, il listino italiano caratterizzato da settori maggiormente legati al ciclo economico, sarà tra i maggiori beneficiari di una graduale uscita dalla crisi pandemica. In particolare, il settore dei servizi è quello che all’interno dell’indice oggi presenta il miglior rapporto rischio-rendimento, essendo stato fortemente penalizzato dalle limitazioni alla mobilità e alle aggregazioni sociali. Esempi in questo senso sono il comparto della ristorazione, degli spettacoli, dei trasporti e del fitness. Altri settori che riteniamo molto interessanti sono quelli che maggiormente beneficeranno dalle risorse del Recovery Plan dell’Unione Europea: digitalizzazione e innovazione, rivoluzione verde e transizione ecologica, infrastrutture”.

“Per gli investimenti obbligazionari, la nostra preferenza si concentra sulle asset class del credito, in particolare le emissioni di tipo Additional Tier 1 (AT1) e Restricted Tier 1 (RT1), cioè il comparto delle obbligazioni bancarie e assicurative che hanno la caratteristica di partecipare all'assorbimento delle perdite dell’istituto nel caso in cui gli indici patrimoniali scendano sotto un certo livello. Questi titoli sono di tipo "perpetuo" perché non vengono mai rimborsati, ma a differenza di altri strumenti "ibridi" non vengono convertiti in capitale. Grazie a queste caratteristiche, gli AT1 e i RT1 offrono rendimenti decisamente superiori ai corporate bond “tradizionali” e prevediamo che potranno fortemente beneficiare dalla ripresa ciclica del settore finanziario. In prospettiva, la redditività delle banche sarà inoltre favorita dal possibile rialzo dei tassi come conseguenza della ripresa dell’inflazione”.