Azionario USA, come orientarsi nell'attesa dello stop ai rialzi dei tassi

“L’analisi dei fondamentali e dell’andamento macroeconomico è importante per un’efficace selezione di portafoglio. Ma, soprattutto considerando i più recenti scossoni di mercato, potrebbe non essere sufficiente”, evidenzia  Alberto Tocchio, Head of European Equity and Thematics, Kairos Partners SGR. Nonostante i recenti rialzi, in particolare riguardanti i rendimenti obbligazionari, l’allerta rispetto a un possibile rallentamento dell’economia globale resta elevata. “A inizio anno i mercati hanno registrato un rally. A fine 2022 nessuno aveva buone aspettative, ma in realtà dalle nostre analisi era emersa una posizione del mercato che appariva troppo ribassista nel breve termine”, ricorda Tocchio, spiegando che “per questo motivo, dal mio punto di vista, occorre agire con una doppia visione, una di lungo termine e una di brevissimo. A lungo termine i mercati azionari non sembrano offrire buone prospettive, viceversa l’universo obbligazionario può presentare più attrattive. A breve termine, invece, vi sono parecchie opportunità da cogliere se si è in grado di reagire prontamente. Lo scorso febbraio abbiamo agito in questo modo e siamo riusciti a beneficiare di questa analisi sul posizionamento. Tendiamo quindi a muoverci con un doppio orizzonte, per non perdere nessuna opportunità di intercettare rendimento”.

Come selezionare i settori o le aziende più capaci di intercettare i risvolti di un cambio di rotta (progressivo o meno) da parte delle banche centrali? “Preferiamo puntare sul quality, selezionando aziende solide in ciascun segmento di mercato. Al momento siamo orientati verso il settore energetico, non solo per quanto riguarda le valutazioni, ma anche per l’importanza della transizione energetica che per noi rimane un tema d’investimento di lungo termine sul quale puntare”, spiega Roberta Rudelli, head of fund selection di Unicredit. “Un altro settore in cui vediamo opportunità, soprattutto considerato il basso profilo di volatilità, è quello dei beni di consumo di base. Ma occorre essere molto selettivi e la gestione attiva è estremamente importante”, aggiunge la fund selector. Quanto all’importanza del corretto approccio di gestione, Rudelli evidenzia: “Tendiamo a privilegiare gestori di portafoglio che si basano sull’analisi dei fondamentali ma che non dimenticano il quadro macroeconomico e le tensioni geopolitiche che influiscono sulla volatilità dei titoli. Se ci si concentra solo sui fondamentali, la performance del portafoglio potrebbe essere penalizzata dall’allocazione settoriale nonostante la qualità delle aziende selezionate. Siamo quindi orientati verso una gestione attiva, basata sui fondamentali, ma privilegiamo gli asset manager che dispongono di un dipartimento di ricerca ampio in grado di supportare il gestore nelle sue analisi di opportunità e di rischi potenziali”.

Rispetto ai precedenti storici, la Fed si è mossa molto più rapidamente e con incrementi maggiori per combattere l'inflazione persistentemente elevata. Le sue azioni potrebbero tuttavia non essere sufficienti per scongiurare livelli ancora significativi per diverso tempo. “Agire tatticamente e con un approccio di breve termine in questo momento storico è piuttosto difficile”, spiega a proposito Massimo Ricatti, portfolio manager, multimanager division di BCC Risparmio&Previdenza. “I flussi di notizie sono molteplici: abbiamo assistito negli ultimi mesi all’evoluzione molto dinamica delle aspettative legate ai tassi di interesse e al caos legato al sistema bancario, che non ha certamente aiutato. Riteniamo tuttavia che sia possibile costruire un'asset allocation strategica coerente nel lungo termine e avere un posizionamento tattico che potrebbe beneficiare di questo contesto di fine ciclo”, aggiunge Ricatti. Per i settori a più lunga duration “penso che il peggio sia passato, quindi possiamo iniziare a costruire qualche posizione a più lunga duration nei settori che sono stati colpiti l'anno scorso da questo contesto di mercato. La valutazione dei fondamentali e il sentiment sono gli indicatori chiave da tenere sotto costante monitoraggio”, conclude l’esperto.

Il ciclo economico negli Stati Uniti fino è rimasto sorprendentemente forte e di conseguenza il percorso dei tassi sembra orientarsi verso un ‘atterraggio morbido’, ma ci vorrà tempo. “Anche alla luce di un potenziale rallentamento del rialzo dei tassi, la politica monetaria rimarrà probabilmente restrittiva e gli utili tenderanno a rispondere con un discreto lag temporale all’andamento economico”, afferma Andrea Florio, manager di Zurich Bank. “Ci troviamo all’interno di uno scenario macro molto difficile, ma chiaro. Ritengo quindi che questo sia il momento giusto per iniziare a costruire un posizionamento all’interno dell’azionario con il giusto orizzonte temporale, per unire asset allocation e esigenza di diversificazione”, spiega il manager. Per Florio “un altro aspetto fondamentale è utilizzare un profilo di sostenibilità come protezione dal fattore inflazione. Per questo è necessario ricercare aziende redditizie di alta qualità, in settori sia ciclici che difensivi, che hanno subito forti ribassi ma che presentano un profilo di sostenibilità buono o in miglioramento, un solido track record di lungo termine quanto a redditività del capitale investito e valutazioni apprezzabili sulla base di un free cash flow elevato”.

Sembra intanto che l'impatto cumulativo dell'inasprimento della politica della Fed nell'ultimo anno stia funzionando. Dopo aver alzato i tassi velocemente per raffreddare un'economia surriscaldata, la crescita della domanda sta rallentando e le pressioni inflazionistiche si stanno attenuando. “Il rallentamento economico in atto negli USA è legato ai precedenti aumenti dei tassi della Fed. Riteniamo quindi che continuerà per diversi mesi e che la crisi della Silicon Valley Bank non farà altro che sommarsi a questo rallentamento. Le banche regionali in America, infatti, non si affretteranno certo nel concedere prestiti e questo è un grosso problema per consumatori e imprese. Vediamo quindi un rallentamento economico già in atto, che sicuramente si è già riflesso su alcuni settori ciclici, ma anche un contesto con opportunità interessanti”, sottolinea Adrian Brass, gestore dell’ARTEMIS US Extended Alpha, Artemis Investment Management. “Attraverso un’attenta gestione attiva si possono trovare valutazioni attraenti, soprattutto tra quelle società che chiamiamo ‘discounted compounders’. Si tratta di aziende di qualità alta e costante, che non subiranno l’influenza delle prospettive economiche, con valutazioni molto interessanti. Ce ne sono molte al momento sul mercato, in diversi settori. La sfida per noi asset manager process driven come noi è quella di intercettare le grandi opportunità di alpha nell’attuale ambiente economico”, conclude il gestore.